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Ora sono 7 le regioni italiane che hanno aderito all’Automotive Regions Alliance
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Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha lanciato l’Alleanza delle regioni europee con un forte settore automobilistico (Automotive Regions Alliance), una rete di regioni impegnate per il successo della transizione “verde” dell’industria automobilistica e della sua filiera. L’Alleanza mira a inserire la prospettiva regionale nei dibattiti in corso sulla decarbonizzazione dei trasporti dell’UE, garantendo al contempo posti di lavoro, competitività e coesione sia economica che sociale in ogni territorio europeo interessato dalla transizione.

In linea con l’obiettivo dell’UE di azzerare le emissioni del trasporto su strada, avevano già aderito 20 regioni dell’Unione – fra cui Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto .hanno unito le forze per formare l’Automotive Regions Alliance e sostenere una transizione giusta, socialmente equa e di successo nell’industria automobilistica e della sua filiera in Europa. Tra le rivendicazioni e gli obiettivi dell’Alleanza figurano l’istituzione di un nuovo meccanismo di sostegno con un bilancio dedicato, la realizzazione di valutazioni d’impatto territoriale, fondi per la riqualificazione e l’aggiornamento della forza lavoro e linee guida più flessibili in materia di aiuti di Stato.

Molise, Umbria e Toscana si uniscono ad Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto ed entrano a far parte della rete di territori europei impegnati per il successo della transizione “verde” dell’industria automobilistica e della sua filiera. L’Italia diventa così il Paese più rappresentato all’interno dell’Alleanza che mira a fare in modo che la decarbonizzazione dei trasporti dell’UE sia accompagnata da una valutazione scrupolosa dell’impatto sulle economie regionali e da misure efficaci per garantire posti di lavoro, competitività e coesione sia economica che sociale in ogni territorio europeo interessato dalla transizione.

La Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei (nella foto) , ha dichiarato: “la transizione ecologica del settore automobilistico rientra tra le sfide più complesse e strategiche dei prossimi anni. La tutela dell’ambiente è imprescindibile, ma è indispensabile anche che venga strutturato un processo graduale, che permetta all’Europa e all’Italia di rimanere competitive. La proposta del Parlamento Europeo di eliminare i motori a combustione entro il 2035 avrà degli impatti significativi su tutta la filiera automobilistica, impatti che vanno assolutamente misurati ed affrontati con misure efficaci, che mettano al primo posto i lavoratori e accompagnino l’Europa a divenire leader anche di un’industria automotive sempre più sostenibile”.

 

 

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