Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website
Come capire se è ora di sostituire il telefono IP aziendale: alcuni indicatori segnalano quando sarebbe opportuno svecchiare il parco installato
Share this… Facebook Pinterest Twitter Linkedin Come capire se è ora di sostituire il telefono IP aziendale: alcuni indicatori segnalano quando sarebbe opportuno svecchiare il parco installato
abb rinascimento dig

Poter affermare che terminali IP prodotti oltre quindici anni fa, come i telefoni Snom 300, sono ancora in uso presso decine di migliaia di aziende è un vero record nell’industria della telefonia IP. Il noto pioniere berlinese del VoIP punta da sempre sulla qualità dei materiali e la solidità delle tecnologie che immette sul mercato e fa della longevità dei propri terminali un marchio di fabbrica.

Alla luce della rapida obsolescenza di smartphone, notebook e PC, datati già dopo due o tre anni, il ciclo di vita dei terminali IP di Snom ne fa veri diamanti dell’informatica. Ma, a differenza di un diamante, il telefono aziendale, per quanto apparentemente indistruttibile, non è per sempre. Con l’avvento di nuove piattaforme UCC ben più versatili di sistemi telefonici risalenti agli albori del VoIP e a fronte delle crescenti esigenze di flessibilità dettate dall’instaurarsi di nuovi modelli lavorativi, giunge il momento in cui è necessario dotarsi di terminali di nuova generazione.Snom Technology, marchio premium della telefonia IP per aziende e industria ne rivela i tre primari indizi.

 

  1. Lavoreresti con un PC di oltre quindici anni fa?

 Una scheda madre, un chipset, una memoria e una RAM, un display LCD, un sistema operativo con interfaccia web, componenti hardware per la connessione alla rete aziendale (Fast ethernet ndr.), un tastierino e un jack per headset cablati. Tutte componenti che, insieme alla cornetta, costituivano già oltre 15 anni fa la stragrande maggioranza dei telefoni IP. Piccoli computer in miniatura in uno chassis di materiale plastico, preposti a compiti semplici: ricevere e condurre telefonate, leggere a display il numero selezionato o indicazioni sul numero chiamante e le opzioni del menu del telefono stesso. Ma ai moderni telefoni IP si chiede molto di più.

– Nuove funzionalità = maggior flessibilità

In oltre un decennio la tecnologia ha fatto passi da gigante in termini di hardware e software. I terminali con chipset datati e una RAM ridotta non sono in grado di gestire i nuovi firmware, pensati per componenti più potenti e diverse opzioni di connettività alla rete e alle nuove soluzioni UCC. È un po’ come voler installare applicazioni a 64 bit su un PC da 32 o volerlo integrare in una complessa architettura di rete con protocolli e directory incomprensibili perché molto più avanzate. Oltre a dotare i terminali IP di nuove funzionalità i nuovi firmware chiudono peraltro eventuali vulnerabilità. Un punto che merita osservazioni specifiche.

– Sicurezza

Sempre sfruttando il parallelismo con i PC pensiamo a sistemi con Windows XP, non più aggiornabili, con tutte le conseguenze lato sicurezza che ne derivano. Anche i telefoni IP non più aggiornabili presentano la stessa problematica. Con il passare del tempo risulterà più facile abusare di un telefono IP datato per procurarsi accesso illecito alla rete. Se anche il vecchio terminale IP venisse impiegato per la mera conduzione di telefonate, il punto “sicurezza” dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme.

  1. Interoperabilità

L’utente percepisce la qualità e versatilità della soluzione UCC adottata in azienda attraverso il telefono IP (cordless o cablato) che ha sul tavolo. Per questo motivo Snom in primis e gli ormai numerosi produttori di soluzioni VoIP come gli stessi operatori cercano di garantire la massima interoperabilità tra la terminalistica e la centrale telefonica. Numerosissime ormai le funzioni di collaboration e office automation che vanno ben al di là della mera telefonia e che vengono erogate tramite i moderni telefoni. E che dire delle nuove modalità di configurazione automatica e gestione remota dei terminali IP attraverso il centralino? Si tratta di caratteristiche fruibili a seconda del livello di interoperabilità tra il telefono IP e la piattaforma per la telefonia e che fanno indubbiamente la differenza

tra un’implementazione in stile patchwork realizzata con i debiti compromessi e un deployment rapidissimo di un ampio numero di terminali (per fare un esempio: una delle installazioni realizzate in Italia presso una nota università contempla oltre 11.000 telefoni Snom), inclusa manutenzione remota post installazione.

Se ci si vuole dotare di una moderna soluzione UCC, magari ospitata nel cloud, forse è ora di dire addio al vecchio telefono.

  1. Design

Se confrontiamo i telefoni IP di un decennio fa con i loro successori di nuova generazione la differenza lato design è abissale. Certo, l’aspetto del terminale non è un criterio essenziale di scelta, se non in ambienti particolarmente attenti allo stile degli arredi e degli accessori. Ma che impressione darebbe un telefono visibilmente obsoleto in una camera di un cinque stelle lusso o negli uffici dirigenziali di grandi corporations? Per quanto sia vero che l’abito non fa il monaco, anche l’occhio, oltre che la tecnologia, vuole la sua parte, ma non solo. I moderni terminali interagiscono con l’ambiente che li circonda grazie a sensori di luminosità e movimento. Cosa irrealizzabile con i vecchi telefoni IP. E siamo onesti, le etichette di carta scritte a matita per identificare i tasti funzione hanno fatto il loro tempo! E’ giunta l’era dei display  a  colori ad alta leggibilità.

Share this…

About author

digitalvoice

555555555555555555555 ssssssssssss