Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website
L’emergenza ha rafforzato la cooperazione scientifica, logistica e operativa nella base di  Ny-Alesund
Share this… Facebook Pinterest Twitter Linkedin L’emergenza ha rafforzato la cooperazione scientifica, logistica e operativa nella base di  Ny-Alesund
abb rinascimento dig

Marco Casula, tecnico dell’Istituto di scienze polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp), si trova nella Base Dirigibile Italia del CNR a Ny-Alesund, una cittadina a solo uso esclusivo di ricerca scientifica che si trova a circa 1000 km dal Polo Nord, nell’arcipelago delle Svalbard, in Artico.

E’ partito dall’Italia il primo gennaio di quest’anno e con una previsione di ritorno che è stata prorogata per il Coronavirus. Ecco alcune sue considerazioni in un momento di emergenza.

“Al momento la mia data di ritorno in Italia sarà proprio il Coronavirus a deciderla e poiché nessun collega in questa fase può venire qui rimango io, anche perché ho la responsabilità di portare avanti il mio lavoro e non interrompere la serie climatica di dati che l’Italia sta raccogliendo in Artico da oltre 10 anni. Mi trovo in uno dei due luoghi sulla Terra – con l’Antartide, dove ci sono altri colleghi del CNR – che non sono stati toccati dal Covid-19. Una situazione impensabile al momento della partenza”.

Marco Casula è il solo italiano tra i 30 ricercatori presenti a Ny-Alesund.  “ Questa piccola comunità in questo momento particolare è unita più che mai. Intanto dal punto di vista lavorativo: io e i miei colleghi di altre nazionalità collaboriamo per portare avanti le rispettive attività di ricerca a lungo termine e, dato il numero ridotto di persone presenti, quando finiamo il nostro lavoro se possiamo aiutiamo gli altri. Ma ci sentiamo molto uniti anche dal punto di vista umano, c’è davvero tanto calore, il primo con cui ho stretto rapporti è stato proprio un ricercatore cinese”.

“La mia attività principale riguarda il campionamento di particolato atmosferico e di neve superficiale, in pratica consiste nel gestire gli strumenti che raccolgono il particolato su filtri che poi verranno analizzati in laboratorio in Italia. Altri strumenti analizzano invece le caratteristiche delle particelle in tempo reale, ma vanno comunque controllati periodicamente. Per quanto riguarda la neve, ogni giorno raccolgo dei campioni nei primi centimetri del manto, li peso, catalogo e dopo un primo processamento li congelato, in attesa che vengano spediti anch’essi per essere analizzati. Queste attività, oltre a permettere la caratterizzazione chimico/fisica del particolato atmosferico e quindi la identificazione delle sue sorgenti, permette anche di stimare qual è l’effetto di deposizione del particolato stesso causato dalla precipitazione nevosa. Tutte queste informazioni sono utili allo studio dei processi e dei cambiamenti climatici in corso. Oltre a queste attività, mi occupo poi di risolvere i problemi che si possono verificare nella strumentazione installata qui da diversi Istituti di ricerca italiani, dagli strumenti meteorologici ai contatori di raggi cosmici”.

Questa situazione di emergenza, ha ulteriormente rafforzato la necessità di cooperazione scientifica, logistica e operativa tra tutti i paesi che operano a Ny-Alesund.

 

Nella foto Marco Casula, tecnico dell’Istituto di scienze polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp)

Share this…

About author

digitalvoice

555555555555555555555 ssssssssssss