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Il “nuovo”copyright ha avuto via libera ottenendo 438 voti a favore
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Dopo il rinvio della votazione che doveva avvenire a luglio , il Parlamento europeo ha dato il via libera alla Riforma  sui diritti d’autore nel mercato unico digitale. Il provvedimento ha ottenuto  438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. Le piattaforme risponderanno della pubblicazione di contenuti protetti dal diritto d’autore; sono escluse da obblighi le enciclopedie online e startup. Il vicepresidente della Commissione Ue al mercato digitale Andrus Ansip e la commissaria al digitale Mariya Gabriel affermano che questo è un segnale forte e positivo e quindi ora possono iniziare le discussioni  per arrivare al testo finale della direttiva.

Ecco In sintesi come erano andate le cose fino al 20 giugno

Il 20 giugno 2018, la commissione giuridica del Parlamento europeo ha votato sulla proposta di direttiva sul diritto d’autore, con 14 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti.​ http://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20180618IPR06024/copyright-meps-update-rules-for-the-digital-age

La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma della direttiva sul diritto d’autore nel 2016 e una delle questioni più controverse in questa riforma è la proposta di introdurre diritti connessi paneuropei (chiamati anche articolo 11) e l’obbligo di filtro introdotto dall’ Articolo 13.​ ​https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016PC0593

L’articolo 11 creerebbe dei “diritti connessi”, che autorizza gli editori (compresi giornali e altri media) a impedire che siti Web, motori di ricerca, blog e aggregatori utilizzino il loro contenuto o consentano la condivisione di il loro contenuto senza la previa autorizzazione dell’editore. In pratica, la condivisione di snippet, o eventualmente di link, sarebbe proibita senza un accordo preventivo tra ogni sito che cerca di condividere il contenuto e l’editore del contenuto. Il diritto proposto copre un’ampia varietà di pubblicazioni, tra cui post di blog, ben oltre le pubblicazioni di stampa.​ https://www.ivir.nl/academics-against-press-publishers-right/

L’articolo 13 stabilisce l’obbligo per i fornitori di servizi della società dell’informazione di monitorare e filtrare tutto ciò che i cittadini europei caricano nei servizi di condivisione dei contenuti. In pratica, le piattaforme online dovranno implementare un’efficace tecnologia di riconoscimento dei contenuti per impedire la disponibilità sui loro servizi di opere o contenuti identificati dai titolari dei diritti e, se richiesto, impedire il caricamento di contenuti protetti da copyright da parte degli utenti. Le piattaforme online dovranno inoltre fornire ai titolari dei diritti informazioni adeguate sul riconoscimento dei contenuti e un’adeguata reportistica sul riconoscimento e l’utilizzo dei contenuti protetti da copyright. Anche se questa disposizione rende i servizi di web hosting direttamente responsabili per l’attività degli utenti, crea anche una responsabilità editoriale quasi automatica e i falsi positivi nel rischio software censurano erroneamente l’obbligo di caricamento di contenuti da parte degli utenti. https://www.liberties.eu/en/news/delete-article-thirteen-open-letter/13194

Lettera aperta di piu di 70 luminari dell’Internet​ https://www.eff.org/files/2018/06/13/article13letter.pdf

Parere del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e tutela del diritto alla libertà di opinione e di espressione​https://www.ohchr.org/Documents/Issues/Opinion/Legislation/OL-OTH-41-2018.pdf

il discorso di Luigi Di Maio può essere consultato qui https://www.ilblogdellestelle.it/m/2018/06/salviamo_la_rete_dal_bavaglio_europeo_nolinktax.html

Gli eurodeputati del PD Bresso, Costa, Danti, Gasbarra e Morgano hanno tutti dichiarato il loro appoggio alla “macchina della censura” https://eurodeputatipd.eu/2018/06/26/ue-copyright-eurodeputati-pd-maio-perche-difendi-giganti-del-web-non-lavoro-creativo/

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