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Call Center: Gentiloni e Calenda alla firma del Protocollo d’intesa
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Si è svolta, a Palazzo Chigi, la cerimonia di firma del Protocollo d’intesa sui Call Center, con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Il protocollo d’intesa è stato firmato tra il governo e 13 grandi committenti: Eni, Enel, Fastweb, Intesa San Paolo, Ntv, Poste, Sky, Tim, Trenitalia, Unicredit, Wind3, Mediaset e Vodafone.

Quattro i punti toccati dal Protocollo: qualità del servizio, delocalizzazione, costo del lavoro, clausole sociali.  

Sulle delocalizzazioni, il 95% delle attività effettuate in via diretta dovrebbe essere  effettuato in Italia entro 6 mesi dalla stipula e, per i nuovi contratti, in Italia resterà l’80% delle attività in outsourcing.

“Abbiamo gettato un’ancora di protezione sociale in un settore delicato” – ha commentato il premier Paolo Gentiloni.

Il ministro Calenda parlando del settore dei call center ha affermato: “il Governo è spettatore di una iniziativa a nostro avviso di grandissima responsabilità sociale da parte delle grandi aziende di un settore che ha attraversato negli ultimi anni difficoltà enormi.”  Calenda ha anche precisato che “la marginalità di questo settore in poco più di 5 anni è passata dal 14% al 5%“. “Nella legge di bilancio – ha continuato Calenda – abbiamo inserito sanzioni per chi delocalizzando non lo segnala“. A tal proposito il ministro ha riferito che nei primi mesi del 2017 sono state elevate 120 sanzioni pari a circa 2 milioni di euro mentre nel totale del 2016 erano state 34 per un importo di circa 100mila euro.

nella foto Gentiloni e Calenda alla firma del protocollo d’intesa

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