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Il Progetto Co-City è stato presentato a Torino
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Il Progetto Co-City è stato presentato negli spazi di Open Incet, il Centro di Open Innovation della città di Torino

“All’orizzonte ci sono tanti progetti e delle opportunità che dobbiamo saper cogliere utilizzando nuove forme di progettazione e di gestione dei beni comuni”. Lo ha detto Marco Giusta, Assessore al coordinamento delle politiche per la multiculturalità del Comune di Torino, aprendo l’evento di presentazione del progetto Co-City. Giusta ha sottolineato la necessità per la città di Torino di mettere in pratica nuove forme di progettualità partecipate per la gestione condivisa dei beni comuni urbani. “Bisogna puntare sulla partecipazione attiva e sulla capacità di decisione, perché le persone possano diventare cittadini attivi e consapevoli“, ha aggiunto Giusta.

Sui temi al centro del progetto Co-City “Anci ha deciso di farsi portavoce delle esperienze delle amministrazioni locali sulla gestione condivisa dei beni comuni e sulla collaborazione con la cittadinanza per ripensare all’intero sistema di welfare locale, che necessita di essere rivisto alla luce di nuovi modelli di intervento”, ha rimarcato Paolo Testa responsabile Area Studi di ANCI, l’associazione nazionale dei Comuni italiani. “Co-City – ha aggiunto Testa – sperimenta soluzioni che consentono alle città di migliorare la qualità della vita sui territori, di generare valore e ricchezza. Le grandi città hanno la necessità di muoversi in questa direzione, come dimostra il caso dei molti spazi abbandonati che, su iniziativa spontanea dei cittadini, si stanno rianimando e stanno trovando nuovi usi”.

La Città di Torino è una delle 18 vincitrici del primo bando UIA – Urban Innovative Actions, a cui hanno partecipato 378 città europee.

La Commissione europea ha assegnato un finanziamento di 4,1 M€ al progetto Co-City, messo a punto dagli uffici del Comune in partenariato con Università di Torino, ANCI e Fondazione Cascina Roccafranca. Il progetto, che ha un budget complessivo di 5,1 M€, propone una sperimentazione del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani, approvato dalla Città a gennaio 2016, e prevede la riqualificazione di beni immobili e spazi pubblici in condizioni di degrado attraverso la stipula di patti di collaborazione tra l’Amministrazione e i cittadini attivi (Terzo Settore e gruppi informali), come strumento di lotta alla povertà e al degrado nelle aree più fragili della città.

Innovazione sociale, riqualificazione a basso costo, auto-costruzione, lavoro accessorio, tutoraggio e una piattaforma online consentiranno di attivare percorsi di sviluppo per co-produzione di servizi, imprese di comunità e welfare urbano innovativo. Le Case del Quartiere, guidate dalla Fondazione Cascina Roccafranca, saranno alla base della costituzione di una rete cittadina in grado di raccogliere istanze e progettualità, ma anche di accompagnare i processi di community building, innovazione sociale e produzione collettiva di welfare urbano a partire dalla gestione condivisa dei beni comuni.

Le “comunità di progetto” attivate sul territorio cittadino saranno il punto di riferimento per le azioni di rigenerazione urbana da attivare. L’Università di Torino avrà il compito di definire una vera e propria cassetta degli attrezzi per la gestione di politiche di rigenerazione urbana a partire dalla gestione condivisa dei beni comuni, attraverso: l’utilizzo della piattaforma FirstLife, tesa a favorire il coinvolgimento dei cittadini e mappare e organizzare i progetti di comunità, sperimentando anche un innovativo sistema di moneta virtuale per facilitare lo scambio di beni, servizi e tempo-lavoro, in un’ottica di sharing economy; il consolidamento di un modello giuridico fondato sulla collaborazione tra Cittadini e Pubblica amministrazione fondato sulla cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani; la costruzione di un modello gestionale sostenibile a supporto di processi di innovazione sociale su cui fondare nuove sperimentazioni di welfare urbano.

L’ANCI sarà responsabile della comunicazione del progetto e della disseminazione dei risultati a livello nazionale. La Città di Torino, che coordina la realizzazione dell’intero progetto, metterà a disposizione le aree e gli edifici pubblici che verranno individuati nel corso della fase di progettazione, curerà il processo di definizione dei patti di collaborazione tra Cittadini Attivi e Amministrazione e garantirà gli investimenti economici necessari all’avvio della riqualificazione ed allo sviluppo di imprese di comunità e di strumenti di inclusione sociale e sostegno al reddito.

Nella foto un momento del convegno.

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