Yoroi: più consapevolezza e conoscenza del rischio per difendersi
AZIENDE 24 Gennaio 2017 digitalvoice
Sono stati presentati in anteprima in occasione dell’evento DEFENCE BELONGS TO HUMANS – LA MIGLIOR DIFESA È LA CONOSCENZA, organizzato da Yoroi in collaborazione con Dedagroup, i risultati dell’indagine “Studio Yoroi”condotta su cittadini,microimprese e PMI.
L’indagine condotta da Euromedia Research è stata commissionata da Yoroi, società di servizi di cybersecurity che fa riferimento al gruppo MAM.
Più dell’80% degli intervistati ritiene che Internet abbia migliorato il mondo del lavoro e la propria vita; e questo secondo l’86,3% di cittadini, il 74% di liberi professionisti e l’84% delle imprese intervistate. Purtroppo però, se da una parte Internet è parte integrante della nostra vita (il 93.2% degli Italiani si collega a internet più volte al giorno con una media di permanenza online di circa 6 ore), ci sono ancora grandi contraddizioni e poca consapevolezza in tema sicurezza digitale.
“Se da una parte gli aspetti positivi di Internet sono compresi e utilizzati con vantaggi innegabili, è evidente che c’è ancora molto lavoro da fare per far sì che le persone acquisiscano consapevolezza e comportamenti adeguati ad arginare i potenziali rischi legati alla mancanza di protezione delle informazioni”, ha commentato David Bevilacqua, CEO di Yoroi e Partner di MAM Group. “La società interconnessa in cui viviamo, l’enorme quantità di dati che ci scambiamo, la moltitudine di oggetti collegati alla rete, sia in ambiente domestico che in ufficio, espongono persone e aziende a possibilità sempre crescenti di attacchi”.
“Questa ricerca”, prosegue Bevilacqua, “ci dice che negli Italiani c’è scarsa consapevolezza e conoscenza del rischio. Nella percezione comune, il digitale è un mondo a cui si accede soltanto quando ci si collega a un determinato sito o applicazione online. In realtà, anche quando pensiamo di essere off-line, i dispositivi che ci accompagnano (smartphone, braccialetti per il monitoraggio dell’attività fisica, smartwatch, per citarne solo alcuni) continuano a scambiare dati e informazioni con altri device”.
“I confini tra mondo fisico e mondo digitale non esistono più e in questo contesto la sicurezza delle nostre informazioni e dei nostri dati dipende da tre fattori: tecnologie, competenze e comportamenti. E’ attraverso la sinergia di queste tre componenti che possiamo ridurre il rischio, consci del fatto che, esattamente come nel mondo fisico, la sicurezza totale non esiste”.
Nella foto David Bevilacqua, CEO di Yoroi e Partner di MAM Group