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Una risposta “moderna ed innovativa”, in grado di supportare il processo di trasformazione del mercato digitale
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intervista a Rosario Gambardella, Founder & CEO di Clariter

I nuovi paradigmi tecnologici (Mobile, Social Media, Internet of Things, Cloud Computing, Big Data) stanno contribuendo a trasformare la nostra economia che è sempre più governata dalle applicazioni. Questo influenza inevitabilmente anche le attività che le aziende svolgono. La gestione del software, la rapidità di sviluppo e la capacità di garantire una User Experience in linea con le attese diventano oggi, infatti, fattori strategici e necessari per acquisire un vantaggio competitivo, per disegnare nuovi modelli di business e per innovare i propri modelli di offerta.

 

Abbiamo parlato di queste tematiche con Rosario Gambardella, Founder & CEO di Clariter, azienda con una forte esperienza nelle attività di Quality Assurance e Software Testing.

 

Quali sono le sfide che l’attuale digitalizzazione pone alle aziende?

La sfida è veramente complessa e globale, la trasformazione digitale è forse la madre di tutte le sfide per le aziende. Una splendida definizione e descrizione di questo nuovo contesto competitivo è data da David L. Rogers che ben descrive la trasformazione del “Customer” in “Customer Network”.

I clienti agiscono oggi come un “alveare” di persone dotate di strumenti complessi, inducendo le aziende ad intraprendere strategie di micro marketing (cioè volte ad indirizzare i singoli e non semplicemente un target di persone): la rete di clienti usa, commenta e “influenza” i prodotti delle aziende nascono prosperano o periscono in questo ambiente.

Le aziende devono quindi cercare di influenzare il modo di pensare dei clienti che non sono più soggetti passivi, ricettori di servizi e di prodotti, ma elementi attivi da coinvolgere.

 

Quali impatti ha questo processo sui modelli adottati per lo sviluppo di applicazioni e quali sono i settori che stanno riscontrando una maggiore esigenza di rivedere il processo di Quality e Testing?

Il mercato ci dice che i budget dedicati alla Quality Assurance e al Testing dei prodotti è in continuo aumento. Dal World Quality Report 2015-2016 emerge che l’incidenza di tale budget raggiungerà il 40% dell’intero budget IT nel 2018, contro il 26% del 2014 e il 35% del 2015.

Di fronte ad una rivoluzione di questa portata, non si può pensare che la qualità dei prodotti digitali possa essere controllata solo nei laboratori da gruppi di Tester Engineer magari gerarchicamente non indipendenti.

La necessità di rivedere il processo di Test & Quality riguarda un po’ tutti i settori e le aziende più esposte sono quelle appartenenti a due categorie principali: le aziende che forniscono prodotti al consumer (esposte particolarmente al gradimento e al posizionamento nel mondo digitale) e le aziende che producono grandi quantità di software (soprattutto nei servizi), che hanno bisogno di una maggiore frequenza dei rilasci.

 

Quale è l’approccio adottato dalla soluzione proposta da Clariter per il Quality & Test?

IQ Zone®, la soluzione di Clariter per il Quality & Test, è stata concepita per rispondere alla enorme crescita della domanda di qualità del software a cui non è corrisposta un aumento delle relative capacità di budget. Da qui l’esigenza di una risposta “moderna ed innovativa”, in grado di supportare il processo di trasformazione del mercato digitale in modo efficace ed efficiente.

La soluzione ha al suo interno delle componenti nativamente “agile ready” (come il crowdtesting che si basa su cicli veloci e iterativi e feedback immediati).

Le caratteristiche principali sono:

  • Defect early detection: “prevenzione anticipata” dei difetti per ridurre le anomalie e le difettosità del software in riscontati in produzione, ove a volte i costi di riparazione e di perdita reputazione sono veramente alti;
  • User centered vision: la metodologia si basa principalmente sulla misurazione dell’esperienza dell’utente in tutte le sue sfaccettature anche nelle interazioni con l’azienda o con altri utenti;
  • coinvolgimento degli utenti finali (crowdtesting): al fine di testare la qualità in uso e l’esperienza;
  • visione globale della qualità, cicli brevissimi e feedback immediati;
  • indipendenza tra chi testa e chi sviluppa;
  • continuous delivery basato sull’interconnessione di tutti gli elementi della value chain, in particolare tra chi progetta e sviluppa e chi fa operation, in un continuum senza precedenti.

Questo si traduce in rilasci giornalieri e autoconsistenti e feedback in tempo reale.  Un modello di questo tipo consente inoltre di attuare con successo un approccio DevOps, rendendo concretamente possibile un modello di feedback fra operation, caring e software development e consentendo un ciclo continuo di testing massivo (moltitudine di persone, moltitudine di device) stressando le applicazioni H24 e fornendo feedback continui .

IQ Zone®, inoltre, è un centro di eccellenza in quanto si tratta di una soluzione di Product Quality test end-to-end. Il rigore scientifico e metodologico, in IQ Zone®, ha un ruolo di primissimo piano e, grazie a specifiche collaborazioni con enti accademici e board scientifici, abbiamo messo a punto dei modelli di misurazione dei livelli di efficienza ed efficacia delle performance prodotte, con sorprendenti risultati misurati sul campo.

 

Che ruolo ha il crowdsourcing nel modello IQ Zone®, perché si è scelta questa modalità?

Il test di laboratorio pur restando fondamentali e assolutamente imprescindibile, non è più in grado di riprodurre, da solo e a costi ragionevoli, la complessità del mondo reale e di fornire risposte adeguate alla densità tecno-sociale alla quale i prodotti software sono sottoposti sul mercato attuale.

Il crowdtesting rappresenta pertanto un elemento fondamentale del modello consentendo l’integrazione delle metodologie standard del test con le sconfinate capacità della più grande community italiana di crowdtesting.

 

Quali sono i vantaggi della soluzione offerta da Clariter?

Tra i più significativi risultati raggiunti nelle numerose esperienze sul campo, si segnalano livelli minima di efficienza pari al 35% (fare le stesse cose a pari efficacia con meno soldi) e miglioramento minimo di efficacia pari al 200% (ottenere risultati doppi rispetto ai modelli tradizionali). Questi aspetti oltre a tradursi per il cliente in saving immediato (risparmio del 35% del budget a parità di risultati), produce un ulteriore risultato decisivo: abbattimento della difettosità in campo.

 

In generale, perché un’azienda dovrebbe adottare IQ Zone® rispetto ai prodotti tradizionali delle Corporation USA?

Credo che i modelli DevOps e Agile non lasciano molte alternative, i clienti devono essere parte integrante dei cicli produttivi di servizi e prodotti. Il CrowdSourcing altamente specializzato, combinato con una alta specializzazione “grandangolare” nella Qualità dei prodotti e dei servizi è a nostro avviso l’unico “strumento” per la completa realizzazione della “gestione della Qualità” dei prodotti nel nuovo mondo “Digital”.

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