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Ocse: bene Italia su Industria 4.0 ma serve più digital skill
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L’Organizzazione internazionale, nel Rapporto “Getting Skills Right: Italy” pubblicato in questi giorni, sottolinea come accanto alle recenti riforme del sistema educativo (la Buona Scuola) e del mercato del lavoro (Jobs Act), il Piano di politica industriale “Industria 4.0” potrà contribuire a ridurre i preoccupanti squilibri fra l’offerta e la domanda di competenze nel mercato del lavoro Italiano.

“Il Governo italiano ha recentemente introdotto una serie di ambiziose riforme industriali (Piano Industria 4.0) – si legge dall’Ocse – con l’obiettivo di innescare un cambiamento radicale del sistema produttivo italiano propizio all’adozione e l’uso di nuove tecnologie ad alto valore aggiunto. Big Data Analytics, Cloud Computing, Industrial Internet, Additive e Advanced Manufacturing (ovvero stampa 3D e robot interconnessi) sono solo alcune delle nuove tecnologie che le misure I4.0 mirano a stimolare attraverso un mix di investimenti pubblici e privati in nuove infrastrutture, Ricerca e Sviluppo e programmi per potenziare le competenze della forza lavoro italiana. La componente ‘competenze’ delle misure I4.0 è, quindi, fondamentale per l’implementazione del pacchetto I4.0”.

Continua l’Ocse: “L’espansione nell’utilizzo di nuovi strumenti interconnessi e dispositivi digitali così come la raccolta, disponibilità  e utilizzo di dati (e.g. Big-data) nei processi industriali e produttivi sta ponendo importanti sfide ai lavoratori di tutti i Paesi OCSE. Le sfide della digitalizzazione sono ancora più importanti in un contesto, come quello italiano, fatto di piccole e medie imprese a basso contenuto tecnologico ed esposte alla competizione internazionale. I nuovi interventi legati al piano Industria 4.0 sono un passo nella giusta direzione poiché stimolano l’adozione di nuove tecnologie e rafforzano la domanda di competenze digitali”.

E ancora nel Rapporto: “Industria 4.0 può giocare un ruolo cruciale nel dare impulso alla domanda debole di competenze nel digitale aiutando le imprese più piccole a diventare più innovative, connesse alla frontiera tecnologica mondiale e aperte ai mercati internazionali”.

Infine, sul tema della formazione scolastica professionalizzante: “L’Italia ha bisogno di creare legami più forti fra il sistema educativo e il mondo del lavoro a tutti i livelli. La creazione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), basati su forti legami con il tessuto produttivo locale, è un’innovazione importante nel panorama dell’offerta professionalizzante italiana e ha dato finora risultati estremamente positivi consentendo lo sviluppo di competenze che sono rapidamente assorbite dal mercato del lavoro Italiano”.

Fra le raccomandazioni che vengono fatte all’Italia: “Va incoraggiato il coinvolgimento delle imprese nello sviluppo della formazione tecnica finalizzata a rispondere alla domanda del mercato del lavoro in quanto le competenze tecniche, specialmente in informatica e elettronica, sono insufficienti. L’aumento del numero di studenti degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) è una importante priorità”.

Stefano Scarpetta (Direttore per l’Occupazione, il Lavoro e le Politiche Sociali dell’Ocse), in presenza di Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha ribadito tuttavia come esistano ancora diversi nodi irrisolti all’attuazione efficace delle riforme.

I risultati dei nuovi indicatori Ocse Skills for Jobs, presentati in concomitanza con il rapporto, forniscono una fotografia dettagliata delle competenze più richieste nel mercato del lavoro Italiano e delle differenze a livello regionale. “L’Italia si trova in un equilibrio, dove offerta e domanda di competenze tendono ad appiattirsi verso il basso in un circolo vizioso che ha evidenti ripercussioni negative sulla produttività, la crescita e l’utilizzo delle nuove tecnologie” ha affermato Stefano Scarpetta.

I dati mostrano una forte domanda di competenze in aree legate alle conoscenze delle nuove tecnologie quali computers e elettronica, programmazione software e utilizzo delle tecnologie digitali. L’Italia, dice Scarpetta: “ha ancora lavoro da fare per sviluppare le competenze informatiche necessarie per poter affrontare le sfide del mercato del lavoro, adesso e nel futuro e i nostri dati mostrano chiaramente una forte domanda di competenze digitali su tutto il territorio nazionale”.

Nella foto Stefano Scarpetta, Direttore per l’Occupazione, il Lavoro e le Politiche Sociali dell’Ocse

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