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Intelligent Futures: Lenovo traccia i trend della tecnologia smart working
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Il futuro degli ambienti lavorativi si fa sempre più smart ed ha bisogno della giusta tecnologia per supportarlo: in occasione della tappa italiana del proprio roadshow europeo Intelligent Futures, Lenovo ha fatto il punto su come le più recenti tecnologie e gli attuali contesti sociali e lavorativi si incontrino per forgiare una visione futuribile dell’ambiente di lavoro.

L’universo digitale è in piena esplosione: raddoppia le sue dimensioni ogni due anni e l’Internet of Things anche, passando a interessare dai dieci attuali ai venti miliardi di device entro il 2020. E parlando di Intelligenza artificiale, i lavori che ne richiederanno la competenza vedranno la loro richiesta aumentare del 400% sempre entro i prossimi due anni.

Ed è proprio l’ambiente di lavoro quello che sarà investito da un altro fattore culturale di “rottura”, anzi lo è già: oggi il 60% della popolazione lavorativa è costituita da Millenials e Generazione Z, ed entro il 2025 diventerà il 75%. “Questo vuol dire – spiega Federico Carozzi, Head of Product Marketing Lenovo Italia – che le aziende dovranno attrezzarsi per un “pubblico” nato digitale, e che la loro capacità di attrarre talenti dipenderà anche da che livello di tecnologia metteranno a loro disposizione”.

Cambiano i modelli ma cambiano anche gli spazi, “ormai non più fissi e con un rapporto uno a uno tra postazione e lavoratore e, anche se in Italia siamo ancora legati alla presenza fisica e alle canoniche ore in ufficio, ora tutto si è fatto più flessibile e ciò che serve è una tecnologia, come quella che proponiamo in Lenovo, che agevoli la collaborazione in remoto nelle cosidette huddle room, senza perdere tempo con problematiche di set-up per esempio”.

E poi il terzo tassello di questa rivoluzione dei costumi in atto è che ormai si è abbassata la barriera tra vita privata e lavorativa, e i device che usiamo passano senza soluzione di continuità da una all’altra: “E’ il nostro cosiddetto digital wardrobe, e noi lavoriamo per essere in grado di dare a ognuno il guardaroba digitale più adatto”.

Su tutto, ovviamente, aleggia la grande sfida di un mondo sempre più interconnesso e data-driven: la cybersicurezza. “Aumentano i rischi, è stato stimato che entro il 2021 il costo del cybercrime potrebbe arrivare a 6mila miliardi di dollari con qualcosa come 1,4 miliardi di password violate. Per questo, in Lenovo abbiamo sviluppato ThinkShield, il nostro nuovo brand dedicato alla security che in una piattaforma mette a sistema tutti i servizi che abbiamo per fornire le soluzioni di sicurezza e la protezione all’utenza su quattro fronti: dati, identità, online e device”.

 

“Per molti anni le aziende hanno messo il cliente al centro della loro mission; in Lenovo la chiamiamo customer centricity”, ha commentato Emanuele Baldi, amministratore delegato e general manager di Lenovo per l’Italia. “L’Intelligent Transformation è un passo oltre: consiste nell’unire l’attenzione al cliente con l’esperienza d’uso dei dispositivi che proponiamo al mercato e, d’altro canto, l’abilità di attrarre i migliori talenti nelle aziende”.

Tra le soluzioni di smart meeting, display interattivi e altro, Lenovo ha investito in ThinkSmart Hub 500, ad esempio: può convertire uno spazio in una sala riunioni Skype for Business con una serie di tool come il Dolby Audio Premium, microfoni direzionali a 360°, display touch per gestire le riunioni e display esterni di grandi dimensioni. E l’efficienza degli ambienti lavorativi sempre più popolati dai nativi digitali passa anche dall’avere a disposizione strumenti come Lenovo ThinkPad X1 Extreme, pensato per gli utenti avanzati e per i “prosumer” (professional consumer), sviluppato tenendo conto delle richieste dei clienti di integrare la tecnologia di uso personale con quella di uso lavorativo.

nella foto Emanuele Baldi, amministratore delegato e general manager di Lenovo per l’Italia

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