Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website
Industry 4.0: opportunità e cultura
Share this… Facebook Pinterest Twitter Linkedin Industry 4.0: opportunità e cultura
abb rinascimento dig

Per Marco Taisch, docente al Politecnico di Milano e fra i massimi esperti italiani della 4a Rivoluzione Industriale, Industry 4.0 è l’opportunità che le PMI devono cogliere per uno sviluppo anche culturale.

 

All’inizio fu il telaio a vapore (1780), poi venne la catena di montaggio (1870) seguita dal primo PLC (1970) ed oggi la Quarta Rivoluzione Industriale vede prodotti e processi interconnessi grazie all’utilizzo in fabbrica di IP, IoT e una quantità di tecnologie digitali non citate solo per non rischiare di lasciarne fuori qualcuna.

Ma cosa porta con sé questa rivoluzione? Per Marco Taisch, docente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, dove insegna Advanced and Sustainable Manufacturing, Industry 4.0 offre l’opportunità di fare innovazione passo dopo passo in modo incrementale, sfruttando strumenti come le app da integrare sulle macchine, i servizi Cloud per la progettazione e le tecnologie IoT, per cogliere l’opportunità di avvicinare PMI e grandi imprese. Il rischio di non cogliere questa opportunità è dato dalla mancanza di risorse e competenze. Questo, secondo Taisch, causerebbe l’aumento del gap fra le PMI e le grandi imprese. “Per questo deve crescere la consapevolezza fra tutti gli attori coinvolti attraverso un allineamento sinergico fra pubblico e privato, mondo della ricerca, istituzioni e imprenditoria”.

Oltre alle risorse, che peraltro il Piano degli incentivi fiscali concorre a mettere a disposizione, vi è lo scoglio culturale. Industry 4.0 si definisce come tendenza dell’automazione industriale ad integrare nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti e di conseguenza dei prodotti. Dunque dobbiamo aspettarci un cambiamento nelle tecnologie e nelle capacità di dialogo tra le stesse, ma anche un cambio di passo e di profilo in quanti sono e saranno demandati a guidare la nuova rivoluzione.

Il concetto è più immateriale e attiene alla cultura, e non solo alle competenze. Ma ogni rivoluzione parte da un cambio culturale. Il postino, che consegna sempre meno lettere in un mondo che comunica con l’e-mail ed i social, si è dovuto ripensare e riqualificare; e così accadrà agli addetti della nuova industria.

Ancora Taisch: ”Le competenze delle diverse figure aziendali, a tutti i livelli dell’impresa, devono necessariamente evolvere verso un mondo in cui l’aspetto ‘fisico’ e tangibile si accompagna a quello ‘digitale’ e virtuale basato sul dato. La capacità di leggere, analizzare gestire dati e informazioni diventa l’elemento fondante di ogni professionalità del futuro. Le decisioni, che una volta si potevano basare soprattutto sull’intuito, devono oggi lasciare il posto a razionali e quantitative analisi di contesto. Per queste ragioni, quella che stiamo vivendo oggi non è solo una rivoluzione tecnologica ma anche e soprattutto culturale”.

Nella foto  Marco Taisch, Docente al Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Gestionale

Share this…

About author

digitalvoice

555555555555555555555ssssssssssss