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Il Fisco italiano vince ma non stravince sui colossi del web “evasori” Il Fisco italiano vince ma non stravince sui colossi del web “evasori”
Concordati 318 M€ da Apple, nel mirino Google; temono anche Facebook, Amazon e Western Digital Il Fisco italiano ha chiuso il 2015 mettendo a segno... Il Fisco italiano vince ma non stravince sui colossi del web “evasori”

Concordati 318 M€ da Apple, nel mirino Google; temono anche Facebook, Amazon e Western Digital

Il Fisco italiano ha chiuso il 2015 mettendo a segno una vittoria storica sui colossi del web e sulla loro pratica diffusa di sfruttare i differenti regimi fiscali tra Paesi europei ed extra-europei per eludere le tasse in Italia.

L’Agenzia delle Entrate stima che ammonterebbero a ben 11 Mld€ le tasse eluse complessivamente in Italia dalle grandi Corporations, una cifra che incide pesantemente sui conti pubblici.

Primo accordo, con Apple che ha concordato la cifra di 318 M€ a favore dell’Agenzia delle Entrate per regolarizzare un contenzioso che in realtà ammonterebbe a 879 M€ elusi tra il 2008 e il 201 3, facendo leva sull’attribuire le operazioni in Italia alla consociata irlandese.

“Come sempre, il Sistema Italia si divide nei due grandi partiti: quello di chi plaude al risultato, e quello di chi sottolinea come «la Politica abbia fatto alla multinazionale un enorme sconto». E sottolinea come l’annuncio dell’apertura di un nuovo centro di formazione a Napoli, ripreso in un pezzo dedicato agli investimenti in Italia, sia stato comunicato dalla Politica come la nascita di un polo di ricerca con 600 nuovi posti di lavoro…”

Dopo Apple, il prossimo provvedimento del Fisco italiano riguarderà con tutta probabilità il numero uno del web, Google.

L’accordo anche in questo caso sembra già stato trovato: a fronte di un importo evaso di quasi 1 Mld€, il contenzioso si chiuderebbe dopo un patteggiamento con il pagamento di 150 M€.

Ma il lavoro della Procura di Milano non si ferma qui e molte altre aziende sono nel mirino. Nella lista potrebbero finire anche Amazon, Facebook, Twitter, Microsoft e Western Digital, i cui dossier sono già aperti. E altre ancora a seguire.

Che i valori siano congrui o bassi rispetto al dovuto, va comunque ammesso che per una volta il Sistema Italia sembra aver dato al mondo un segnale importante e destinato a creare un precedente.

La Ue, che ha già annunciato i primi giri di vite, dovrà infatti prendere atto e presumibilmente agire di conseguenza in modo più incisivo, introducendo nuove norme che contrastino sempre più l’elusione. Anche molte nazioni Ue hanno già detto di volersi allineare al nostro Paese e in alcuni casi hanno già iniziato ad attivarsi in questa direzione.

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