Intervista a Francesco Mastrovito, Marketing Manager dell’Associazione Extravaganza
Ottimi riscontri per la kermesse itinerante giunta alla sua IV edizione. In un mondo sempre più digitale, anche il cibo trova nuove vie per far parlare di sé; lo sa bene Francesco Mastrovito, che ha dato vita all’idea del suo Presidente, Franco Zito, facendo nascere “Gnam! Festival internazionale del cibo di strada”.
L’evolversi del digitale impone al Marketing Manager di affrontare nuovi temi. Come vive lei questa trasformazione?
Il target del fruitore del cibo di strada ha subito una grande trasformazione. Il cibo non è più mero nutrimento, ma attiene alla cultura; è condivisione per eccellenza, sia nel momento di convivialità a tavola, sia nel momento della proiezione della propria esperienza sui Social Network. Secondo i dati CIA – Agricoltori Italiani, nel 2016 in Italia la ristorazione ambulante è cresciuta del 12% rispetto allo scorso anno. Sono 2.271 le imprese impegnate nella preparazione di cibo per il consumo sulla strada in stand, come avviene allo “Gnam! Festival del Cibo di Strada”. Stando poi alle stime nel settore della gastronomia di strada, in Italia sono coinvolte oltre 60.000 attività che si sono attestate su un tasso di crescita annuo del 15% circa. Alla base di questo successo, che in Italia vede coinvolti 570.000 utenti di cui oltre 200.000 passati per la nostra manifestazione, è la capacità di comunicare. Sempre di più le nuove generazioni hanno trovato nella ristorazione veloce e di qualità un nuovo modo di raccontarsi. I proprietari sono di frequente persone che vengono da un mondo aziendale stressante, competitivo, e che hanno deciso di mettere a frutto la propria formazione professionale in quella che era una passione. Sono persone che si sono fatte studiare gli ingredienti appositamente da case internazionali per cotture veloci, varando in seguito un piano di comunicazione e di brand marketing degno della loro formazione dirigenziale: foto still life, costruzione di pagine aziendali sui Social, lancio di nuovi menu, strategie. Questa nuova classe imprenditoriale ha portato ai fornelli non solo la buona cucina del territorio, ma anche la genialità e l’innovazione che si riflettono nelle ricette, nel packaging e nell’uso dei Social Media come strumento virale di contatto e coinvolgimento.
Come si muove la sua azienda nel mondo digitale?
La quasi totalità degli investimenti è in promozione e comunicazione digitale. Sarebbe parso assurdo, anni fa, organizzare una manifestazione come “Gnam! Festival Internazionale del Cibo di Strada” senza locandine e volantini. Oggi invece la gestione è totalmente digitale. Il fatto di rivolgersi apertamente a tutti comporta però dei rischi nel definire la propria offerta, che è popolare ma di qualità. Quindi diviene essenziale che la comunicazione e le leve di marketing applicabili siano sempre sui contenuti di cui il digitale ha bisogno. Per un evento come il nostro, di portata internazionale, è importante avere un atteggiamento di apertura e comunicare la volontà di inclusione delle diverse culture in un unico mondo. Tuttavia non bisogna cedere a tentazioni di aggregazioni casuali, perché la sharing economy si fonda su presupposti che sono altri.
Con che sistemi IT operate e chi sono i vostri principali fornitori di tecnologia e servizi?
La nostra manifestazione è in strada, e per questo non abbiamo bisogno di software particolarmente evoluti. Il sito (www.gnamfest.com), nato all’esordio di questo progetto, è in via di rifacimento. Pensiamo di affidare in outsourcing la sua gestione, favorendo anche una piattaforma blog per lo storytelling. Complessi problemi di gestione di crisi, con un target di clientela così ampio, sono risolvibili grazie all’immediatezza del digitale. Questo significa anche essere sempre pronti a rispondere delle proprie strategie. I sistemi IT potrebbero essere importanti per formare il network che abbiamo consolidato, dando continui aggiornamenti sulla regole da seguire a livello europeo, ma per ora siamo ancora una start up. Sicuramente nel futuro potremmo studiare anche una formazione Intranet adeguata ai mercati internazionali sui quali ci presentiamo. Una cosa è certa: la spiccata personalizzazione, in questo caso, è quella dell’offerta, la domanda ancora deve seguire questa evoluzione e forse non ci arriverà mai, perché il cibo di strada è veramente il prodotto più popolare che esista; se ci ingrandiremo con appuntamenti sempre più serrati, potremmo anche pensare ad un’App che racconti questo mondo.
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Francesco Mastrovito, Marketing Manager dell’Associazione Extravaganza