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GDPR: tema del workshop organizzato da SAP Italia in collaborazione con EY
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Dopo due anni dalla sua entrata in vigore il 25 maggio diventa operativo il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, meglio conosciuto con l’acronimo inglese di GDPR, General Data Protection Regulation. Si tratta di un regolamento emanato dalla commissione europea volto ad aggiornare una normativa oramai datata al 1995 e non più idonea a tutelare adeguatamente i dati personali nell’era dell’internet of everything.

Lo scopo del GDPR è quello di armonizzare le singole normative nazionali, integrandole in un quadro nel quale le differenze legislative fra singoli Paesi generano di fatto l’inapplicabilità di regole a tutela reale della privacy e dei dati personali.

Il tema è stato al centro del workshop organizzato da SAP Italia in collaborazione con EY, dal titolo “Pronti per il GDPR?” con interventi di Stefano Ceccarelli, Innovation Sales Director, SAP Italia, Nicolò Moschi, Sales Executive – Finance, Risk and Compliance, SAP Italia, Luigi Neirotti, Avvocato, CIPP/E, Law Services, Studio Legale Tributario in association with EY, Andrea Mariotti, Associate Partner Cybersecurity & Data Protection, EY, Silvio Arcangeli, Senior Director, Platform – Integration, SAP EMEA South e Daniela D’Amore, SAP Finance and Risk Management Presales, SAP Italia.

Tra i punti rilevanti della nuova normativa, la sua diretta applicabilità e integrabilità con la normativa italiana vigente e il fatto che coinvolge in maniera molto più diretta le aziende. Il GDPR impone alle aziende requisiti e obblighi: molte di loro dovranno rivedere o modificare la gestione dei dati, con un′attenzione particolare sulla sicurezza del processo. Tutto questo perché la nuova normativa contempla aspetti nuovi, come il diritto all’oblio e la portabilità dei dati personali, solo per fare un esempio. C’è, inoltre, ancora in problema di interpretazione legislativa che rende ancora difficile la totale applicazione del regolamento.

Ma il GDPR non è soltanto un vincolo normativo: può rappresentare infatti anche l′opportunità di introdurre in azienda gli strumenti per avviare un percorso di innovazione. Le aziende italiane, infatti, non sono ancora realmente pronte per questo passaggio, nonostante i due anni di tempo. Aziende come Sap, leader nei software gestionali, stanno lavorando coi principali esperti del settore per trovare le soluzioni tecnologiche adatte a semplificare i processi e rendere più tracciabili e gestibili i dati.

Il tema di grande impatto contenuto nel GDPR è proprio la necessità di tracciabilità dei dati, che comporta una capacità da parte delle imprese di avere immediatamente il quadro completo di tutti i dati personali disponibili e di come questi vengono impiegati. Sono poche le aziende oggettivamente pronte sotto questo profilo, anche perché una delle novità normative è la portabilità dei dati: come esiste il diritto all’oblio, che ti vincola a cancellare i dati di una persona su qualsiasi piattaforma siano disponibili, esiste anche il diritto alla portabilità dei dati, che comporta che una persona possa chiedere la migrazione dei propri dati personali da una piattaforma all’altra. Questo richiede fondamentalmente una grande semplificazione dei database aziendali, soprattutto perché nel momento in cui più imprese di una filiera devono interagire all’interno di un processo, trattando dati personali, si trovano spesso in presenza di software e sistemi gestionali molto diversi e difficili da interconnettere. Di qui la parola d’ordine: semplificazione.

Attualmente il sistema informativo in realtà complesse non è dominato. Le aziende spesso non sanno dove sono collocati i loro dati. E, quindi, non li governano. Sono sempre più importanti tecnologie che semplifichino l’accesso ai dati.

Il GDPR aiuta, in questo senso, a gestire la complessità del mondo digitale. È un primo passo per la comprensione di un nuovo mondo, quindi un’occasione di innovazione per le imprese.

Nella foto Stefano Ceccarelli, Innovation Sales Director, SAP Italia

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