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Enea testa CityTree, un’innovativa soluzione di arredo urbano “mangia smog”
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ENEA ha testato CityTree, un’innovativa soluzione di arredo urbano che migliora la qualità dell’aria in città, grazie alla sua capacità di abbattere le concentrazioni di polveri sottili. Pensata per strade e piazze ma anche per scuole, centri commerciali, aziende e aeroporti, l’infrastruttura tecnologica mobile rientra nel progetto Ue ‘CityTree Scaler’, che ha visto la partecipazione anche di Cnr – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC), Consorzio Proambiente e di una start-up tedesca produttrice del pannello.

CityTree funge da  filtro vegetale con un effetto potenziale pari a 275 alberi in città: consiste in un pannello autoportante lungo 3 metri, alto 4 metri e profondo 60 centimetri ricoperto da una varietà di muschio[1] in grado di assorbire fino a 240 tonnellate di CO2 l’anno. Si tratta di una soluzione di arredo urbano pensata per quei quartieri o aree hot-spot prive di parchi, giardini e aree vegetate dove l’inquinamento dell’aria è particolarmente elevato. “La sua efficacia è localizzata nella zona in prossimità del pannello, che corrisponde a un’area grande circa 200 metri quadrati”, sottolinea Felicita Russo, ricercatrice ENEA del Laboratorio Inquinamento Atmosferico.

CityTree si avvale di un impianto di irrigazione completamente automatizzato, dotato di un sistema per la raccolta di acqua piovana e di rilevatori di temperatura e umidità che garantiscono la massima efficienza delle colture e il minore consumo di acqua.

Attualmente, questa soluzione green ha trovato una certa diffusione in città come Londra e Berlino, dove sono stati installati sia in ambienti indoor (aeroporti, centri commerciali e dentro capannoni di produzione industriale) sia all’esterno come all’entrata di scuole, nei centri città e nei piazzali presso sedi di importanti aziende. In questi contesti, lo scopo delle installazioni è quello di ottenere zone di ‘aria fresca e pulita’, fornendo anche un luogo per una pausa, un punto d’incontro e d’informazione, un accesso internet e una postazione di ricarica elettrica.

 

[1] La specie Lucobryum Glaucum ‘Polstermoos’ è posizionata sulla superficie esterna del pannello per la robustezza e la capacità di resistere alla luce solare, mentre il Amblystagium varium (Plattenmoos) è inserito nel lato interno perché prospera con una ridotta luce solare diretta.

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