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Elezioni 2018, il digitale che verrà: Forza Italia, Fratelli D’Italia, Lega
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Qual è il programma su digitale e innovazione proposto dalle principali formazioni politiche alla vigilia dell’appuntamento elettorale, in caso di vittoria alle urne? Digital Voice ha contattato sul tema i partiti più rappresentativi, quelli che hanno risposto all’invito sono elencati di seguito in ordine rigorosamente alfabetico in 2 articoli separati .

Forza Italia

Forza Italia si impegna ad introdurre un’equa tassazione sui redditi prodotti attraverso il prevalente utilizzo delle piattaforme digitali introducendo una Web Tax, a detassare gli investimenti sulla digitalizzazione effettuati in strutture ricettive e a mettere in atto, entro tre mesi dall’insediamento del Governo, un piano di radicale ristrutturazione delle tecnostrutture e delle risorse per le nuove tecnologie, prevedendo una responsabilità politica univoca e chiara di tutte le attività di coordinamento e definendo 10 Piani strategici specializzati.

Forza Italia insiste poi sul potenziamento della Ricerca, impegnandosi a favorire una reale mobilità tra le differenti strutture, investire su una rinnovata struttura di trasferimento della Ricerca, a collegare i finanziamenti con metriche di successo non solo scientifiche, ma anche di ritorno sul territorio e, infine, ad affidare ai ricercatori la gestione diretta dei fondi acquisiti.

Attenzione anche alle start up innovative con una no tax area per i primi 13 mesi, raccordo con il mondo universitario e semplificazione del crowdfunding, incentivi e protezioni alla maternità e alla conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Sul fronte della Pubblica Amministrazione, Forza Italia infine si impegna a perseguire la sua digitalizzazione attraverso quattro linee d’azione: riattivazione e potenziamento del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione; integrazione e interoperabilità delle banche dati pubbliche che contengono dati e informazioni anagrafiche; ripristino a lancio dell’SPC (Sistema Pubblico di Connettività) per implementare il ruolo delle Pmi italiane e per migliorare l’efficienza dell’amministrazione digitale; riforma del MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) per consentire a tutti gli operatori specializzati e in competizione tra loro di sviluppare i propri servizi di intermediazione verso le amministrazioni pubbliche.

Fratelli d’Italia

“Noi vogliamo dar seguito all’efficientamento e all’ammodernamento della PA, e la digitalizzazione è un percorso in cui crediamo fortemente soprattutto per quanto riguarda la Sanità, che è uno dei tasti più dolenti e critici del nostro sistema nazionale”. Esordisce così Francesco Filini, referente per Fratelli d’Italia del settore Digitale e Innovazione, che continua dando enfasi a un aspetto in particolare: “Noi siamo indietro agli altri Paesi europei per quanto riguarda le infrastrutture delle telecomunicazioni, oggi in mano a soggetti terzi che sono operatori del mercato. Il Mise ha varato il progetto Open Fiber, ma non c’è un senso di Stato nell’ideazione dell’infrastruttura. Il paragone più azzeccato è quello con le Ferrovie – continua Filini – Come la rete ferroviaria è di proprietà pubblica e i vari operatori che ne fruiscono sono privati, così la rete di telecomunicazioni dev’essere interamente dello Stato, in una scelta che è sinonimo di sicurezza nazionale perché si tratta di un settore critico e strategico.

Nel 1992 si è dato inizio alla privatizzazione senza che il monopolista investisse nell’infrastruttura, e oggi scontiamo una debolezza strutturale che significa anche arretratezza in Europa. Nostro obiettivo – spiega il referente del settore digitale di FdI – è rimettere insieme i pezzi di un panorama parcellizzato e dare una cabina di regia statale, l’unica che lavora a vantaggio della collettività, mentre oggi lo Stato è debole a fronte del cartello dei privati della connettività. Paradossalmente, anzi, lo Stato cede strutture sottocosto a operatori privati, quindi i soldi si stanno spendendo male perché non si fa sistema. La regia per una rete di telecomunicazioni innovativa farà sì che i cittadini potranno giovarsi di prezzi concorrenziali, attualmente inesistenti. Un modello da esportare anche alle infrastrutture di trasporto, elettriche, idriche. Lo Stato – conclude Filini – deve riacquistare la propria sovranità”.

Lega

La Lega propone un modello di bilancio digitale per la determinazione patrimoniale dei dati residenti in ogni Amministrazione Pubblica e la valorizzazione economica sul Mercato.

Il Bilancio Digitale, nelle intenzioni della Lega, riporta alle casse della Pubblica Amministrazione il denaro che oggi arricchisce aziende di marketing digitale, di cybersicurezza, industrie informatiche, società di consulenza in gran parte non Ue. Il Bilancio Digitale è uno strumento economico – gestionale e non è un audit informatico.

Il partito, inoltre, propone la Polizia Digitale Comunale, cioè la nomina di un dirigente in ogni corpo di polizia locale per le attività di web reputation preventiva dei reati di violenza sui minori, sulle donne, di truffe digitali, molestia digitale, cyberbullismo, sicurezza del territorio, terrorismo, diffamazione.

Nel programma della Lega anche l’Autorità di Vigilanza e per il Mercato della Comunicazione cui vengano ricondotte le competenze e le risorse oggi destinate ad AGCOM, AntiTrust, Autorità per la Privacy e ai diversi organismi residenti nell’organizzazione di ogni Ministero.

Sul fronte della burocrazia, poi, la Lega spinge il Rating Digitale Virtuoso per i Comuni che applicano un modello digitale misurato nei risultati e propone l’adozione di un modello digitale per risultati prodotti al cittadino a superamento delle attuali procedure burocratiche.

Non manca il versante bancario: la Lega parla di Banca Digitale in linea con l’economia digitale che opera a “zero confini”. La proposta è quella di far ripartire il supporto economico e di competenze alle aziende italiane dei Comuni impegnate nell’innovazione. Il business della Banca Digitale atterra su ogni territorio riabilitando le sedi delle Poste e delle agenzie bancarie in dismissione, anche sfruttando i fondi europei SIA – Social Impact Accelerator.  Banca Digitale, inoltre, promuoverà anche i progetti per la realizzazione della Sanità a Domicilio.

(continua con  Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico, Più Europa)

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