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Digitalizzazione e paradigma Industry 4.0 per la filiera automotive
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L’Assemblea pubblica ANFIA si è svolta nello stabilimento FCA.

L’obiettivo è stato quello di approfondire il tema Industry 4.0, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione del nuovo paradigma al settore automotive e le attività che il Governo sta svolgendo per supportare le imprese italiane nell’affrontare questa quarta rivoluzione industriale. Ha aperto i lavori il Direttore ANFIA Gianmarco Giorda, che ha esordito con un video dedicato allo stabilimento FCA di Cassino dove persone e tecnologia sono proiettate alla realizzazione di due vetture Premium di altissimo prestigio, Alfa Romeo Giulia e Stelvio.

Nel suo intervento, Aurelio Nervo, Presidente ANFIA,  ha parlato dello scenario attuale e delle dinamiche che caratterizzano gli attuali trend evolutivi a livello internazionale, con un’analisi dei fattori di cambiamento economico e culturale che questi implicano, in particolare riguardo al mondo della mobilità. Il cuore dell’intervento è stato dedicato al tema centrale dell’assemblea: la digitalizzazione e il paradigma Industry 4.0 come driver di sviluppo per le imprese della filiera automotive.

“Le nostre imprese sono chiamate a dare un contributo importante all’innovazione del comparto manifatturiero sfruttando digitalizzazione e connettività come leve abilitanti essenziali per l’ammodernamento del sistema produttivo – ha dichiarato Nervo. Secondo l’indagine ISTAT sull’innovazione nelle imprese nel periodo 2012-2014, il settore automotive ha investito, in termini di spesa per l’innovazione, 8.200 euro per addetto nel 2014, contro una spesa media di 6.200 euro. Gli investimenti per l’innovazione del settore automotive riguardano per il 71,8% della spesa complessiva la Ricerca & Sviluppo, per il 16,2% gli investimenti in macchinari e altre tecnologie materiali e per il 12% l’acquisto di tecnologia immateriale come brevetti, licenze, know-how e servizi di consulenza.

Il paradigma Industry 4.0 può conoscere una piena realizzazione, nella nostra filiera, a patto che siano soddisfatte alcune condizioni fondamentali: il superamento del gap dimensionale e del digital divide delle imprese italiane, supportato da azioni di sostegno agli investimenti; il networking, attraverso la creazione di filiere virtuali delle tante eccellenze automotive presenti sul territorio, puntando su progetti che facilitino anche l’esportazione e la creazione del valore sull’intera catena. Infine, una riqualificazione adeguata del capitale umano, attraverso la diffusione delle digital skills nei loro aspetti funzionali, specialistici, collaborativi e olistici, una maggior cooperazione con il mondo accademico e un proficuo confronto con le Parti Sociali, costituiscono un altro punto essenziale.

 Il cambio di paradigma comprende anche un nuovo modo di dialogare per tutti gli attori in gioco, politica compresa – ha aggiunto Nervo. L’innovazione di processo, che verrà spinta e accelerata dalle misure di iper e super-ammortamento di macchinari e software, è un presupposto importante, ma necessita di una seconda gamba fondamentale: quella del supporto alla realizzazione di progetti di R&D Industry 4.0 che siano indentificabili con parametri chiari, e che vedano la guida di prime contractor, figure chiamate a svolgere il ruolo di integratori di filiera, facendosi garanti per le diverse componenti ed espressioni in essa rappresentate e collaborando con i Digital Innovation Hub nell’organizzare la domanda di finanza per l’innovazione. Per realizzare tutto questo serve, alla base, una legislazione armonizzata, stabile e competitiva”.

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