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Data Center IBM: ambienti IT di nuova generazione sempre più vicini alle aziende italiane
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Ne parla Andrea Marini, Data Center Consultant, IBM Italia

Nelle aziende di oggi l’Information Technology è sempre più il motore che sostiene la strategia di business, volta a soddisfare quanto le nuove nuove applicazioni richiedono in termini di elevata flessibilità, reazioni in tempo reale, disponibilità continua.

Ma spesso le organizzazioni IT non sono in grado di soddisfare queste nuove richieste, anche per i vincoli imposti dalle infrastrutture esistenti e dalla mancanza di risorse adeguate.

Gli investimenti fatti nel corso degli ultimi anni in virtualizzazione, gestione centralizzata e sistemi con funzioni avanzate di gestione e ottimizzazione hanno posto le basi per una nuova flessibilità. È ora arrivato il momento di sfruttare appieno la tecnologia per evolvere verso una infrastruttura IT programmabile, in grado di capire e adeguarsi automaticamente al mutare delle esigenze applicative. Una infrastruttura quindi di tipo Software Defined, in cui i task vengono assegnati dinamicamente a risorse fisiche in base alla disponibilità, alle caratteristiche del lavoro da eseguire, a eventuali vincoli contrattuali e normativi, a esigenze di sicurezza

Per IBM, Software Defined Enviroment (SDE) rappresenta la visione sia del modello di consumo della infrastruttura IT sia degli ambienti per i quali gli sviluppatori progetteranno applicazioni di nuova generazione. Gli standard aperti che ne stanno alla base permettono di “costruire” un SDE comprensivo di infrastrutture tradizionali esistenti e sistemi cloud, privati e pubblici – anche eterogenei – per ottenere un ambiente estremamente ibrido, flessibile e privo dei rischi di “vendor lock-in”. Indubbi quindi i vantaggi in termini di maggiori resilienza, affidabilità e ripetibilità garantite dalla automazione e di riduzione di costi, grazie all’uso ottimizzato di risorse.

I Data Center diventano quindi qualcosa di più dell’insieme di server, networking e storage contenuto entro quattro mura, per diventare una combinazione dinamica di risorse, tradizionali e cloud, che risiedono in diversi data center fisici e traggono vantaggio dall’automazione e dalle funzionalità di intelligenza aumentata per essere allocate e utilizzate dove è necessario elaborare in modo efficiente le applicazioni di business più innovative.

Nei Data Center di nuova generazione, i dati possono essere estratti dai sistemi e analizzati per regolare in modo dinamico la potenza e la capacità di raffreddamento e per identificare e correggere automaticamente le condizioni che potrebbero portare a interruzioni. Ciò significa che un aumento del carico di lavoro in un’area del Data Center non ha alcun impatto sui sistemi di alimentazione e raffreddamento in quello spazio. Significa anche che quando i carichi vengono spostati dinamicamente da un server all’altro o da un Data Center fisico ad un altro per aumentarne l’utilizzo, le informazioni sulle condizioni fisiche circostanti questi server possono essere prese in considerazione per ottenere un’efficienza ancora maggiore. I sistemi di alimentazione e raffreddamento modulari consentono di spostare facilmente i carichi per ridurre la richiesta di raffreddamento in un’area del Data Center. A loro volta, la capacità di raffreddamento e i server in quella zona possono essere ridotti automaticamente, garantendo un notevole risparmio energetico.

IBM ha una importante rete globale di Data Center che rispecchiano la visione SDE e le logiche di next-generation Data Center. Di questa rete fa parte anche il polo italiano, noto come IBM Campus, che si basa sulle tecnologie più innovative per garantire scalabilità, tempi di risposta veloci e disponibilità continua.

Situato nell’area milanese, il Campus è parte integrante della strategia di IBM ed è stata una delle prime realizzazioni in Europa. È costituito da più Data Center fisici, connessi ad alta velocità con elevatissimi livelli di sicurezza, automazione e standardizzazione, ridondati e studiati per essere gestiti come un unico data center logico. Il Campus è interconnesso attraverso una rete privata a tutte le altre strutture della rete globale di data center IBM.

A completamento dell’infrastruttura disponibile sul polo di Milano è il Data Center di IBM Cloud, parte della rete internazionali di circa 60 Data Center che IBM ha realizzato dal 2008 ad oggi rafforzando la presenza globale e locale del cloud nei diversi paesi per ridurre i tempi di latenza e aiutare le organizzazioni a rispettare le normative sulla data privacy vigenti in molti Paesi.

Il Data Center IBM Cloud di Milano

 

Nella foto d’apertura Andrea Marini, Data Center Consultant, IBM Italia

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