Condizione economica, vita quotidiana e consumi delle famiglie
PRIMO PIANO 8 Gennaio 2017 digitalvoice
Note dall’annuario statistico italiano 2016 di ISTAT ; i dati riportati nell’edizione 2016 si riferiscono all’anno 2015.
Una famiglia su due dichiara difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità. Nel 2016 le famiglie continuano a dichiarare difficoltà di accesso a molti servizi di pubblica utilità, in particolare per il pronto soccorso (55,5%), le forze dell’ordine (36,4%), gli uffici comunali (34,1%), i supermercati (28,5%) e gli uffici postali (25,6%). Le famiglie residenti nel Sud hanno più problemi soprattutto per il pronto soccorso (64,4% contro 49,0% delle famiglie del Nord-ovest).
La quota di persone di 18 anni e oltre che hanno utilizzato almeno una volta nell’anno servizi allo sportello varia dal 64,3% degli uffici postali al 34,9% degli uffici anagrafici, in posizione intermedia gli uffici amministrativi delle Asl (44,5%). Nella fornitura dei servizi, tempi di attesa oltre i 20 minuti sono dichiarati da circa un utente su due sia per ritirare la pensione presso gli uffici postali (56%), che per fare un versamento in conto corrente postale (47,5%) o per le prestazioni delle Asl (51,5%).
Possiedono un cellulare oltre nove famiglie su dieci, sei su dieci hanno un PC in casa. Nel 2015, il 91% delle famiglie italiane possiede almeno un telefono cellulare o smartphone, circa un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. I valori più alti, superiori al 93%, si osservano nel Nord-est e nel Centro. Il personal computer è invece presente nelle case di sei famiglie su dieci (62,3%); ancora una volta i valori sonopiù elevati al Nord rispetto a Sud e Isole
Leggero aumento della spesa per consumi . Continua ad aumentare dal 2013, anche se in misura lieve, la spesa media mensile familiare, che nel 2015 si attesta a 2.499,37 euro. Scende invece la percentuale di famiglie che hanno limitato la quantità o la qualità dei prodotti alimentari (53,8%, rispetto al 58,7% del 2014 e al 62,4% del 2013), mentre rimane pressoché invariata la percentuale di famiglie che acquistanogli alimentari presso hard discount (12,4%).Lombardia e Trentino-Alto Adige hanno la spesa media più elevata (rispettivamente 3.030,64 e 3.022,16 euro), mentre la Calabria è la regione con la spesa minore (1.729,20 euro mensili).
In leggero calo le famiglie proprietarie di casa. Nel 2015 calano di poco sia le famiglie proprietarie dell’abitazione in cui vivono (da 81,5% del 2014 a 81%),sia quelle con un mutuo in corso (da19,3%del 2014a 17,7%). La rata media mensile del mutuo è di 586,41 euro, ma varia dai 619 euro del Centro ai 497 delle Isole mentre nelle città metropolitane si raggiungono i 636 euro mensili.
Le famiglie che pagano un affitto per l’abitazione in cui vivono sono il 18,0%;la percentuale è più bassa nelle Isole (10,8%) e sfiora il 20% al Nord-ovest e al Sud. La spesa media effettiva per l’affitto è di 430,56 euro a livello nazionale ma sale a 506,55 euro mensili nel Nord-ovest, la ripartizione dove si paga di più. L’esborso è molto più contenuto nelle Isole, 260,77 euro.