Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website
Commissione europea: soddisfazione  per l’accordo politico sulla normativa europea sui chip
Share this… Facebook Pinterest Twitter Linkedin Commissione europea: soddisfazione  per l’accordo politico sulla normativa europea sui chip
abb rinascimento dig

La Commissione accoglie con favore l’accordo politico raggiunto  tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE sulla normativa europea sui chip, proposta dalla Commissione l’8 febbraio 2022, anche per quanto riguarda il bilancio.

I chip sono componenti essenziali dei prodotti digitali e digitalizzati. Dagli smartphone alle automobili, fino ad applicazioni e infrastrutture critiche per l’assistenza sanitaria, l’energia, la difesa, le comunicazioni e l’automazione industriale, i chip sono fondamentali per la moderna economia digitale.

Le recenti carenze di semiconduttori hanno messo in luce la dipendenza dell’Europa da un numero limitato di fornitori extra-UE, in particolare Taiwan e il Sud-Est asiatico per la fabbricazione dei chip, e gli Stati Uniti per la loro progettazione. Per ridurre queste dipendenze critiche, la normativa europea sui chip rafforzerà le attività di fabbricazione nell’Unione, stimolerà l’ecosistema di progettazione europeo e sosterrà l’espansione e l’innovazione lungo l’intera catena del valore. Con questa normativa l’Unione europea mira a conseguire l’obiettivo di raddoppiare la sua attuale quota di mercato a livello mondiale portandola al 20% nel 2030.

Il primo pilastro della normativa – l’iniziativa “Chip per l’Europa” – rafforzerà la leadership tecnologica dell’Europa, facilitando il trasferimento di conoscenze “dal laboratorio alla fabbrica”, colmando il divario tra ricerca e innovazione e attività industriali e promuovendo l’industrializzazione delle tecnologie innovative da parte delle imprese europee.

L’iniziativa “Chip per l’Europa” combinerà investimenti dell’Unione, degli Stati membri e del settore privato attraverso un riorientamento strategico dell’impresa comune “Tecnologie digitali fondamentali” (ora diventata impresa comune “Chip”). L’iniziativa sarà sostenuta da 6,2 miliardi di € di fondi pubblici, di cui, come concordato oggi, 3,3 miliardi di € a carico del bilancio dell’UE per il periodo fino al 2027, termine dell’attuale quadro finanziario pluriennale.

Tale sostegno si aggiungerà ai 2,6 miliardi di € di finanziamenti pubblici già previsti per le tecnologie dei semiconduttori. I 6,2 miliardi di € sosterranno attività quali lo sviluppo di una piattaforma di progettazione e la creazione di linee pilota per accelerare l’innovazione e la produzione. L’iniziativa contribuirà inoltre alla creazione di centri di competenza, situati in tutta Europa, che daranno accesso alle competenze tecniche e alla sperimentazione, aiutando le imprese, in particolare le PMI, a migliorare le capacità di progettazione e a sviluppare competenze. Insieme ai centri di progettazione di eccellenza, i centri di competenza diventeranno poli di attrazione per l’innovazione e per nuovi talenti. Inoltre, per sostenere le start-up e le PMI, l’accesso ai finanziamenti sarà garantito attraverso un fondo per i chip e uno specifico strumento per gli investimenti in equity per i semiconduttori nell’ambito di InvestEU.

Oltre all’iniziativa “Chip per l’Europa”, il secondo pilastro della normativa europea sui chip incentiverà gli investimenti pubblici e privati negli impianti di fabbricazione per i produttori di chip e i loro fornitori. Ciò contribuirà agli investimenti pubblici complessivi nel settore stimati a 43 miliardi di €.

Il secondo pilastro della normativa europea sui chip creerà un quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento attirando investimenti e rafforzando le capacità produttive per la fabbricazione di semiconduttori. A tal fine stabilisce un quadro per impianti di produzione integrata e fonderie aperte dell’UE, i primi nel loro genere nell’Unione, che contribuiranno alla sicurezza dell’approvvigionamento e a un ecosistema resiliente nell’interesse dell’Unione.

Aiuti di Stato potranno essere concessi direttamente a tali impianti, primi nel loro genere, a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, previa approvazione della Commissione come indicato nella comunicazione relativa a una normativa sui chip. Gli Stati membri dovrebbero inoltre fornire un sostegno amministrativo a tali impianti, in particolare un’accelerazione delle procedure amministrative di presentazione delle domande.

Con il terzo pilastro, la normativa europea sui chip istituirà inoltre un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per rafforzare la collaborazione con gli Stati membri e tra di essi, monitorare l’approvvigionamento di semiconduttori, stimare la domanda, prevedere le carenze e, se necessario, attivare una fase di crisi. Per far fronte a tali situazioni, la normativa europea sui chip stabilisce un pacchetto di misure dedicate che potranno essere adottate.

Dalla proposta di normativa europea sui chip, insieme al secondo importante progetto di comune interesse europeo in materia di microelettronica attualmente in fase di valutazione, che coinvolge 20 Stati membri e decine di partecipanti, i piani di investimento per la diffusione industriale hanno già raggiunto 90 – 100 miliardi di €. L’adozione della normativa europea sui chip consentirà una più rapida realizzazione di tali progetti e ulteriori passi avanti nell’attirare investimenti per garantire la sicurezza della catena di approvvigionamento europea dei semiconduttori.

Margrethe Vestager (NELLA FOTO) , vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale afferma “I chip sono essenziali per tutti i prodotti digitali e digitalizzati e l’accordo raggiunto oggi contribuirà a garantire l’approvvigionamento di semiconduttori innovativi in Europa. Accelererà l’adozione di chip innovativi da parte delle imprese europee, rendendole più competitive. Esprimiamo quindi soddisfazione per il fatto che gli Stati membri e il Parlamento europeo abbiano raggiunto questo accordo in tempi molto brevi”.

Thierry Breton , commissario per il Mercato interno dichiara “In un contesto geopolitico di riduzione dei rischi, l’Europa intende prendere in mano il proprio destino. I semiconduttori sono componenti essenziali delle tecnologie che plasmeranno il nostro futuro, la nostra industria e la nostra base di difesa. L’Europa punta a diventare una potenza industriale nei mercati del futuro. L’ambizione europea di raddoppiare la sua quota di mercato a livello mondiale, portandola al 20% entro il 2030, e di produrre i semiconduttori più sofisticati ed efficienti sotto il profilo energetico in Europa sta già attirando ingenti investimenti privati. Ora stiamo mobilitando cospicui finanziamenti pubblici e definendo il quadro normativo per trasformare questa ambizione in realtà”.

Share this…

About author

digitalvoice

555555555555555555555 ssssssssssss