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Calenda: Il progresso va governato e gestito
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Un Carlo Calenda propositivo ma anche critico. Il Ministro dello Sviluppo economico, promotore del piano Industria 4.0, non ci ha girato troppo intorno e, in occasione della presentazione del rapporto “Digital Italy 2017”, ha condannato il dibattito politico “contro la fuga della realtà che ha molti pericoli ma anche opportunità e non si gioca certo su età pensionabile, Irpef e bollo auto”.

Il Ministro ha rivendicato il merito del piano Industria 4.0 e criticato la lunga assenza di una politica industriale “mentre altri andavano avanti. Oggi cresciamo il doppio dei francesi e più dei tedeschi nell’export, ma nel frattempo abbiamo perso 1/5 della nostra base manifatturiera”. Per Calenda “la digitalizzazione può essere paragonata alla globalizzazione. Si tratta, infatti, di un tema complesso, che spaventa moltissimo e che, esattamente come la globalizzazione, ha implicazioni etiche; basti pensare all’intelligenza artificiale o all’utilizzo dei dati”.

A differenza della globalizzazione, lasciata a sé, “per la prima volta, dal Quattrocento in poi, i ministri dei Paesi democratici dicono che il progresso va governato e gestito. Va fatto, cioè – ha ribadito Calenda – quello che non c’è stato con la globalizzazione dopo la caduta del Muro. Le classi dirigenti incapaci di gestire i cambiamenti hanno creato una frattura di fiducia, consentendo di fatto la generazione di una serie di sperequazioni. C’è un’idea diffusa che viviamo in tempi peggiori di età in cui pure le aspettative di vita erano basse e si moriva perché non c’erano vaccini, oggi rifiutati da un numero crescente di persone nostalgiche del Medioevo”.

Netta la conclusione del Ministro: “La crescita culturale, tecnologica e umana, se presente, garantisce risorse e pensioni. Un anno fa l’Industria 4.0 era conosciuta da pochi, oggi da tutti; bisogna incentivare gli investimenti sui beni materiali ed immateriali. Il mio timore è che durante la campagna elettorale si discuterà di tutto tranne che del tema più importante, e cioè di come abbracciare il futuro”.

 

Nella foto

Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico

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