
Il ministro Carlo Calenda con un messaggio su Twitter scrive di vedere troppa confusione in merito e che il Governo dovrà varare norme con divieto e sanzioni mentre sul pregresso la competenza sarà dell’Autority
ASSTEL invece precisa di aver chiesto, per conto di tutti gli operatori telefonici associati, di poter incontrare quanto prima tanto il Ministro dello Sviluppo Calenda, che i parlamentari promotori dei disegni di legge sul tema.
Asstel ribadisce altresì che gli operatori telefonici che propongono un periodo di fatturazione a 28 giorni hanno adottato comportamenti legittimi in quanto la tariffazione è a tutti gli effetti una componente dell’offerta commerciale.
Tutti gli operatori sono sempre stati e sono disponibili al dialogo con le istituzioni, purché si rispettino i principi della libera concorrenza, tra i quali è fondamentale quello della libertà di determinare le condizioni di offerta dei servizi. Va salvaguardato il modello liberalizzato che ha caratterizzato il mercato della telefonia negli ultimi venti anni, con notevoli benefici per il Paese in termini di costante diminuzione dei prezzi dal 2010, consistenti investimenti dell’ordine di circa 6,5 miliardi di euro l’anno, servizi innovativi in continua crescita quantitativa e qualitativa. Intervenire con un obbligo legislativo sui prezzi andrebbe contro tutto questo e ci porterebbe in un quadro normativo di dubbia compatibilità con quello europeo.
nella foto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda