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ZED, la piattaforma per rendere più ecologica la rivoluzione digitale
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abb rinascimento dig

Il funzionamento dei prodotti e dei servizi digitali ogni anno produce 1.6 miliardi di tonnellate di gas serra. Se dovessimo dividere questo dato per la popolazione, risulterebbe che ognuno di noi produce oltre 400 kg di anidride carbonica. La industry del digitale è responsabile per il 4% delle emissioni di CO2 mondiali e questo dato è destinato a raddoppiare entro il 2025. “Evidenze che dovrebbero destare preoccupazione e farci riflettere sul digital carbon footprint della rivoluzione digitale. Parole come “Cloud” possono far pensare, soprattutto ai non addetti ai lavori, che Internet sia qualcosa di etereo. Invece il problema delle emissioni è molto concreto e, vista la digitalizzazione accelerata, occorre sensibilizzare ORA su un utilizzo più consapevole delle infrastrutture e degli strumenti digitali”. – commenta Carlo Noseda, Presidente IAB Italia.

IAB Italia, consapevole dell’urgenza di intervenire già ora con delle azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale del mercato digitale, presenta dal palco della 19-esima edizione dello IAB Forum, ZED – ZERO EMISSION DIGITAL. Un progetto atto a far convivere trasformazione digitale e transizione ecologica. Fortemente voluto dall’Associazione il progetto prevede tre step: la presentazione del “Manifesto per un digitale sostenibile”, un vademecum delle regole e comportamenti corretti da adottare come singoli e come aziende; un sistema di metriche validato che vada a misurare il digital carbon footprint di siti web, app, e-mail, video e per ultimo l’avvio di una campagna di sensibilizzazione per rendere il mondo digitale più sostenibile.

“Se non sai quanto consumi su internet, non sai quanto inquini. Siamo partiti da questo presupposto nel progettare il ‘Manifesto un digitale sostenibile’ che enumera le regole d’oro su come essere ZED. Stiamo lavorando poi su un sistema per misurare il digital carbon footprint e che possa diventare una vera e propria certificazione per le aziende” – prosegue Noseda.

Si tratta di un percorso che secondo IAB Italia coinvolge tre passaggi fondamentali che ogni azienda e le persone che la compongono devono seguire per una maggiore sostenibilità ambientale. Primo passo: MISURARE. Quali sono i rifiuti digitali nella tua azienda? Quali i processi che creano un’impronta carbonica digitale? Identificarli è il primo passo verso un efficientamento delle proprie procedure digitali. Secondo passo: AGIRE. IAB ha redatto un vademecum dei principali comportamenti da adottare per ridurre il proprio digital carbon footprint. Un elenco di attività di cui ognuno è responsabile e che può mettere in atto in ogni momento: dalla pulizia dei file sul proprio PC, alla cancellazione di GIF o foto condivise in chat silenziate da tempo, ma anche dall’eliminazione di newsletter mai aperte. Terzo passo: DIFFONDERE IL MESSAGGIO. Occorre evitare di intervenire con anni di ritardo così come è avvenuto per altri settori. Diffondere il messaggio è fondamentale e sul sito https://zeroemission.digital/ si potranno trovare tutti gli strumenti per poterlo fare: dal manifesto scaricabile ai loghi da inserire sul sito e sulle campagne social, fino al footer per le e-mail.

 

 

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