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Smart working: Brunetta “Il lavoro agile non ha garantito i servizi pubblici”
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Nel Question time alla Camera, il Ministro per la Pubblica Amministrazione  Renato Brunetta (nella foto),  ha risposto a interrogazioni sulle iniziative volte a favorire il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni

“Lo smart working, che è stata la risposta emergenziale al lockdown tenendo a casa di dipendenti pubblici, può essere pensato come modello per il futuro? Bisogna fare attenzione, perché questa metodologia, costruita dall’oggi al domani spostando l’organizzazione del lavoro pubblico dalla presenza al remoto, a casa, è senza contratto, senza obiettivi, senza tecnologia. È lavoro a domicilio con uso di smartphone e di pc di casa. È senza sicurezza poi, come abbiamo visto col caso del Lazio. È quindi un lavoro a domicilio all’italiana. Ecco, pensare di proiettare questo tipo di organizzazione nata nell’emergenza, nel futuro, questo mi sembra un abbaglio – sottolinea Renato Brunetta -. Abbiamo il Pnrr, abbiamo cambiato il modo di fare i concorsi pubblici, questa è modernità, il futuro, non un lavoro a domicilio”.

“Occorre fare chiarezza – aggiunge Brunetta -, lo smart working è stata la risposta emergenziale al lockdown tenendo a casa di dipendenti pubblici. Si potevano mettere in Cig come è stato fatto nel privato, invece si è preferito lo smart working. Idea intelligente, ma il lavoro agile non ha affatto garantito i servizi pubblici essenziali, quelli li hanno garantiti i lavoratori della sanità, della sicurezza, della scuola. I lavoratori in smart working non hanno affatto garantito questi servizi”.

“Quello che gli analisti hanno evidenziato è che il lavoro da remoto ha funzionato durante il lockdown laddove era già regolato, strutturato, con una piattaforma digitale già esistente. Poi se è così fantastico il lavoro da remoto, perché cittadini e imprese sono tutti arrabbiati leggendo sugli uffici periferici degli enti pubblici e provati ‘chiuso per smart working’? Io ho cambiato i concorsi pubblici, li ho resi digitali, stiamo lavorando all’interoperabilità delle banche dati, al cloud, a una base informatica digitale per essere in sicurezza, e voi volete proiettare un bricolage all’italiana nel futuro? Il futuro è dentro il Pnrr, in quel 6% di crescita del paese che ha bisogno della Pa in presenza, regolata, garantita in sicurezza con un contratto”, ha concluso Brunetta.

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