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Pacchetto di primavera del semestre europeo 2025, orientamenti per rafforzare la competitività dell’UE
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Il pacchetto di primavera del semestre europeo 2025 analizza le principali sfide economiche e sociali che interessano l’UE e fornisce orientamenti politici agli Stati membri con l’obiettivo di rafforzare la competitività, la prosperità e la resilienza. A tal fine, comprende raccomandazioni specifiche per paese e promuove riforme e investimenti in linea con le priorità dell’UE.

Gli orientamenti politici presentati giungono in un momento di particolare volatilità per il commercio e la sicurezza. Sono strettamente connessi alla bussola per la competitività, la tabella di marcia quinquennale della Commissione volta a rafforzare la resilienza dell’UE e la sua posizione sulla scena mondiale.

Le relazioni per paese 2025 valutano gli sviluppi economici, occupazionali e sociali in ciascuno Stato membro, in linea con le priorità individuate nella bussola per la competitività. Gli Stati membri sono incoraggiati a stimolare la propria competitività colmando il deficit di innovazione, promuovendo la decarbonizzazione in linea con il patto per l’industria pulita, riducendo le dipendenze eccessive, aumentando la sicurezza e la resilienza, anche attraverso il rafforzamento della loro capacità di difesa e la promozione di competenze e posti di lavoro di qualità, garantendo nel contempo l’equità sociale.

Al fine di sostenere la competitività in tutti i settori, la bussola per la competitività definisce cinque attivatori trasversali, che si riflettono anche nelle raccomandazioni specifiche per paese, elaborate su misura per ciascuno Stato membro.

Le relazioni per paese di quest’anno fanno anche il punto sull’attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza (PRR) e dei programmi della politica di coesione. Tenendo conto degli obiettivi strategici dell’UE, le raccomandazioni specifiche per paese di quest’anno forniscono orientamenti elaborati sulla base delle esigenze specifiche di ogni Stato membro.

Il pacchetto di primavera del semestre europeo 2025 segna la conclusione del primo anno completo di sorveglianza macroeconomica nell’ambito del quadro di governance riveduto. Il pacchetto di quest’anno evidenzia la flessibilità del quadro riveduto nel rispondere alle sfide impreviste. Nell’ambito del piano ReArm Europe/Preparati per il 2030, presentato nel marzo 2025, la Commissione ha proposto l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, che consente agli Stati membri di superare temporaneamente i tassi massimi di crescita della spesa netta per aumentare la spesa per la difesa. *Su richiesta di 15 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia), la Commissione ha o adottato raccomandazioni al Consiglio per l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per i paesi interessati.

Per quanto riguarda gli Stati membri oggetto di una procedura per i disavanzi eccessivi, la Commissione ritiene che in questa fase non sia necessario intraprendere ulteriori azioni per Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia.

Per quanto concerne il Belgio, in seguito alla presentazione del piano di medio termine, la Commissione ha raccomandato un nuovo percorso correttivo, attualmente in attesa di adozione da parte del Consiglio. La crescita prevista della spesa netta del Belgio per il 2025 supera il massimale fissato da tale raccomandazione, ma rientra comunque nella flessibilità prevista dalla clausola di salvaguardia nazionale.

Per contro, la crescita della spesa netta della Romania supera in misura significativa il massimale fissato nel suo percorso correttivo, il che mette fortemente a rischio la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2030. La Commissione raccomanda pertanto al Consiglio di adottare una decisione che stabilisca che la Romania non ha dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio.

La Commissione ha inoltre valutato i progressi compiuti nell’attuazione dei piani di medio termine di 18 Stati membri, concludendo quanto segue: 12 Stati membri (Austria, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Slovenia e Svezia) rispettano la crescita massima della spesa netta raccomandata, tenendo conto, ove pertinente, della flessibilità prevista dalla clausola di salvaguardia nazionale; Portogallo e Spagna sono sostanzialmente conformi, con lievi deviazioni dai rispettivi percorsi raccomandati; per Cipro, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi, la Commissione ravvisa tuttavia un rischio di deviazione dai tassi massimi di crescita fissati dal Consiglio.

La Commissione ha inoltre elaborato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) per valutare il rispetto del criterio del disavanzo previsto dal trattato per quattro Stati membri: Austria, Finlandia, Lettonia e Spagna. Alla luce della valutazione contenuta nella relazione, risulta giustificato l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi basata sul disavanzo per l’Austria. Tenuto conto del parere del comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di avviare una procedura per i disavanzi eccessivi basata sul disavanzo nei confronti dell’Austria e presentare al Consiglio raccomandazioni volte a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo.

Valutazione degli squilibri macroeconomici

La Commissione ha valutato l’esistenza di squilibri macroeconomici nei 10 Stati membri selezionati per essere sottoposti a esame approfondito nell’ambito della relazione 2025 sul meccanismo di allerta. Sebbene gli sviluppi economici dell’ultimo anno abbiano contribuito ad attenuare alcuni squilibri in diversi Stati membri, la crescente incertezza legata a un contesto commerciale in evoluzione aggrava i rischi.

L’Estonia non presenta squilibri in quanto, attualmente, le vulnerabilità relative al deterioramento della competitività in termini di prezzi e di costi e dei prezzi delle abitazioni sembrano essere contenute.

Cipro è riclassificato come paese che non presenta squilibri, in quanto le vulnerabilità relative al debito estero e privato sono in calo, in parte grazie a una forte crescita economica, mentre il debito pubblico diminuisce grazie al mantenimento degli avanzi di bilancio.

Anche la Germania è riclassificata come paese che non presenta squilibri, poiché le vulnerabilità relative all’ampio avanzo delle partite correnti sono diminuite nel corso degli anni e sono stati recentemente annunciati progressi significativi a livello di politiche.

Ungheria, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia continuano a presentare squilibri, in quanto le loro vulnerabilità rimangono complessivamente significative.

La Romania continua a presentare squilibri eccessivi a causa dell’aumento del disavanzo di bilancio e di quello delle partite correnti e per via del deterioramento della competitività dei costi registrato nel 2024.

Nell’ambito del semestre europeo 2025, la Commissione propone orientamenti aggiornati per le politiche occupazionali degli Stati membri, volti a promuovere mercati del lavoro più equi e inclusivi. Sulla base degli orientamenti in materia di occupazione adottati nel dicembre 2024 – che fanno fronte a sfide quali la carenza di competenze e di manodopera e la necessità di competenze di base e digitali nell’era dell’intelligenza artificiale – l’aggiornamento del 2025 conferma le priorità fondamentali, adattandosi nel contempo alle nuove realtà geopolitiche e a iniziative quali l’Unione delle competenze e la bussola per la competitività.

 

Roxana Mînzatu (FOTO) , Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione Per la prima volta, e nell’ambito dell’Unione delle competenze, questo pacchetto del semestre include raccomandazioni fondamentali su competenze, posti di lavoro di qualità ed equità sociale per ogni paese. L’istruzione è fondamentale per disporre di una forza lavoro qualificata e, soprattutto, contribuisce a costruire società sane e democrazie funzionanti. In secondo luogo, il quadro di convergenza sociale è un elemento essenziale del semestre, che ci consente di collaborare strettamente con gli Stati membri per comprendere meglio i settori che più necessitano di riforme e investimenti e i mezzi più efficaci per sostenerli, mobilitando i finanziamenti dell’UE disponibili nell’ambito del RRF e del FSE+, aspetto essenziale per mantenere una forte coesione sociale in tutta Europa. Gli investimenti e le riforme a sostegno delle persone devono continuare a essere una priorità fondamentale a livello europeo. “

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