Ospedali e strutture sanitarie rappresentano un obiettivo particolarmente appetibile per i cybercriminali
AZIENDEINNOVAZIONE 28 Maggio 2025 digitalvoice

Secondo l’ACN (Agenzia Nazionale per la Cybersecurity) , nel periodo 2023–2024, in Italia il numero di attacchi che hanno causato danni oggettivi alle organizzazioni colpite è passato da 12 a 55. E la tendenza si conferma anche nel primo trimestre del 2025: 21 eventi e 11 incidenti, contro i 10 e 6 dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli attacchi informatici non mettono a rischio solo finanze e reputazione, ma possono paralizzare sistemi vitali. Un blackout informatico causato da un attacco può costare vite umane, come già avvenuto in Germania.
A ciò si aggiunge una nuova urgenza: con l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0), all’interno del più ampio processo di digitalizzazione della sanità italiana sostenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), torna con forza la questione della tutela della riservatezza dei dati sanitari sensibili. Oltre alle minacce ben note come ransomware e furto di dati, stanno assumendo sempre più importanza gli attacchi complessi contro dispositivi medici connessi (IoMT), così come lo sfruttamento dell’errore umano – soprattutto in un contesto di crescente attività da parte di attori delle minacce sponsorizzati da governi, che colpiscono infrastrutture critiche.
Con la Missione 6 – Salute del PNRR, sono stati stanziati cospicui fondi per l’ammodernamento tecnologico e digitale degli ospedali italiani, con l’obiettivo di supportare la digitalizzazione e il rinnovamento di oltre tremila grandi apparecchiature obsolete entro il 2025, e di rendere pienamente operative le soluzioni di telemedicina e i sistemi di cartella clinica elettronica entro il 2026. Questi investimenti porteranno certamente a miglioramenti significativi – ma non necessariamente in termini di cybersecurity. Hardware e software obsoleti restano ampiamente diffusi a causa di vincoli certificativi; le infrastrutture IT e di rete, inclusi i sistemi di gestione degli edifici basati su protocolli OT, continuano a essere protetti a compartimenti stagni; e il fattore umano – uno dei principali vettori di attacco – resta fortemente sottovalutato. In queste condizioni, e nonostante i grandi investimenti, la vulnerabilità del settore appare quasi inevitabile.
Alla luce della crescente complessità e dinamicità del panorama delle minacce, è necessario adottare un approccio alla sicurezza completo e proattivo. Questo deve andare oltre la classica difesa perimetrale e includere, tra gli altri elementi: la segmentazione rigorosa della rete per limitare i movimenti laterali degli attaccanti, controlli d’accesso stringenti secondo i principi dello Zero Trust, l’utilizzo di infrastrutture VPN e autenticazione a più fattori, nonché direttive chiare sull’uso sicuro di dati sensibili e tecnologie obsolete.
Essenziali sono anche i meccanismi per il rilevamento precoce delle minacce (Threat Detection) e una rapida risposta agli incidenti di sicurezza (Incident Response). Con l’aumento della connettività dei dispositivi medici, servono inoltre misure specifiche per la loro protezione – spesso, infatti, risultano tecnologicamente superati. E, non da ultimo, è fondamentale prevedere una formazione continua e campagne di sensibilizzazione rivolte a tutto il personale.
Se mal concertate, tutte queste misure possono far sembrare l’obiettivo di una protezione completa quasi un’utopia. Tuttavia, almeno dal punto di vista tecnologico, non esistono limiti reali: il settore sanitario, come tutte le infrastrutture critiche, può già oggi fare affidamento su soluzioni proattive adeguate e conformi alle normative – come quelle offerte da Stormshield.
Andrea Scattina (FOTO) , Country Manager Italia di Stormshield dichiara “ La nostra missione: assicurare ai clienti la cyberserenità di cui necessitano per concentrarsi sul proprio core business, tanto cruciale per il corretto funzionamento delle istituzioni, dell’economia e dei servizi resi alla popolazione. Scegliere Stormshield significa privilegiare una cybersicurezza europea affidabile.”