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Fedriga: rafforzato Patto istituzionale Regioni davanti al Presidente della Repubblica
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Riepiloghiamo alcuni passaggi del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (NELLA FOTO )

“Davanti al Presidente della Repubblica è stato un onore rinnovare il Patto di collaborazione tra tutte le Regioni sottoscrivendo l’Intesa di costituzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, secondo quando previsto dall’articolo 117 ottavo comma della Costituzione”, dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga

“Quarantuno anni fa, i Presidenti di Regione – ricorda Fedriga – decisero di dar vita alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, consapevoli che solo attraverso una stretta collaborazione e condivisione si potessero rappresentare al meglio nei confronti del Governo e del Parlamento le “ragioni” delle Autonomie territoriali”.

L’articolo cinque della Costituzione include “nei principi fondamentali tanto l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, quanto il riconoscimento e la promozione delle Autonomie locali”.

“L’autonomia – rileva Fedriga nel discorso davanti al Capo dello Stato – è uno dei princìpi fondamentali della nostra Repubblica, è altrettanto vero che tale principio è vitale e fecondo se coordinato, collegato e integrato in un’ottica di unità e collaborazione”.

Per Fedriga il Pnrr è oggi un “momento straordinario di potenziale sviluppo del nostro Paese”, quindi occorre una visione chiara “degli interventi per i singoli territori, verificando ed incrociando gli investimenti con la programmazione regionale” per rendere ogni azione più spedita, più efficace”.

Sono da verificare “le ricadute degli investimenti sui territori regionali per garantire uno sviluppo omogeneo ed evitare che vi siano aree prive o quasi di interventi significativi”.

E’ pertanto “necessario rafforzare la collaborazione interistituzionale, perseguendo una logica di integrazione delle politiche pubbliche”.

Poi Fedriga, sul PNRR osserva “abbiamo l’opportunità di superare i nodi strutturali che da troppi anni limitano le potenzialità di crescita del Paese e indeboliscono la coesione sociale”. Ma è necessaria anche “una forte semplificazione, normativa ed amministrativa”.

Fedriga ribadisce lo spirito di collaborazione delle Regioni anche con il nuovo Governo, così come è avvenuto nel passato, “consci dei bisogni e delle esigenze delle realtà da noi amministrate”.

Le Regioni rappresentano – aggiunge Fedriga – “proprio quel valore di pluralismo che è portatore di innovazione e creatività”, sono  “Istituzioni dedicate a rispondere ai bisogni dell’ambiente, allo sviluppo locale, alla riduzione del disagio sociale, alla garanzia dei livelli delle prestazioni sanitarie, alla innovazione”. Costruiamo l’unità nazionale, ognuno con “la propria specificità e in un’ottica di solidarietà e interdipendenza”.

“In tale prospettiva, – spiega Fedriga – vanno lette oggi anche le iniziative intraprese da alcune Regioni per il riconoscimento di forme e condizioni particolari di autonomia previste dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, quali possibili punti di approdo nella ricerca di forme di governo territoriale avanzate, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni e della perequazione infrastrutturale, all’insegna di un nuovo equilibrio tra unità e differenziazione. Crediamo che la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel rispetto delle procedure previste dalla legge e delle competenze del Parlamento e del Governo, possa rappresentare un organismo nel quale insieme condividere i principi generali di questa riforma”.

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