EY Capri: Innovazione e tecnologia non possono essere più importanti della società e della cultura
EY INNOVAZIONE 4 Ottobre 2019 digitalvoice


Donato Iacovone
La prima giornata dell’EY Capri Digital Summit, dedicata al nuovo contesto geopolitico definito dalla trasformazione digitale è stata imperniata sul fatto che Innovazione e tecnologia non possono essere più importanti della società e della cultura
Di fronte alle sfide epocali a cui siamo chiamati, le considerazioni sociali e culturali devono necessariamente orientare il giudizio di leader e manager chiamati a prendere decisioni economiche e tecnologiche e diventare anche protagonisti della sostenibilità.
La responsabilità delle aziende verso la società appare molto più vasta, rispetto al passato, e va oltre l’offerta di prodotti e servizi in linea con le esigenze di mercato.
Secondo una recente indagine SWG, oltre il 60% dei lavoratori di imprese medio-grandi ritiene che le aziende italiane siano poco attente all’ambiente e solo il 50% pensa che sappiano agire in termini di responsabilità. Allo stesso tempo, il 70% giudica i manager intenti a fare gli interessi degli azionisti, ma poco o per niente attenti a investire parte dei ricavi per il benessere del territorio. Oltre il 70% dei lavoratori intervistati ritiene che ragionare in termini di sostenibilità ambientale e sociale sia un dovere per tutte le grandi aziende.
Le imprese hanno quindi l’opportunità di assumere un nuovo ruolo di guida verso modelli di vita più sostenibili. E di questo imprenditori e manager sono consapevoli. Dalla ricerca SWG per EY, presentata in occasione della prima giornata dell’EY Capri Digital Summit 2019, emerge che il 93% di loro ritiene che debbano essere le aziende a guidare la rivoluzione culturale verso modelli di vita più sostenibili. Un’opinione condivisa anche dal 77% del campione di lavoratori di imprese medio-grandi della ricerca. il 94% di imprenditori e manager e il 76% dei lavoratori ritiene che la capacità di coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale e sociale sia il pilastro della nuova cultura d’impresa. In questa ottica sono proprio le grandi imprese, secondo gli intervistati ad essere i soggetti più credibili per perseguire una cultura della sostenibilità.
La mission delle aziende non è più il profitto a tutti i costi, ma un profitto sostenibile. L’impresa non è più un soggetto isolato dal contesto, ma si inserisce in un sistema che interagisce costantemente con l’ambiente esterno.
In questo i leader hanno una grande responsabilità. Commenta Donato Iacovone, AD di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea: “I leader di oggi devono pensare a crescere i leader di domani. Leader che non dovranno solo essere eccellenti tecnicamente e nella gestione di persone e dinamiche di potere, ma a cui si chiederà di saper comunicare, immaginare l’evoluzione della tecnologia e sviluppare empatia e soluzioni nei confronti delle persone e della comunità. Le nuove generazioni di manager” continua Iacovone “stanno mettendo la sostenibilità del business al centro delle loro riflessioni. E secondo la ricerca SWG per EY quasi l’80% dei lavoratori ritiene che siano le imprese a dover guidare la rivoluzione culturale della sostenibilità