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EY Capri, Federico Protto: Processo informale acquisizione BT Italia
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News sul fronte Retelit, di cui ha parlato il suo Amministratore Delegato, Federico Protto, in occasione dell’undicesima edizione di EY Capri Digital Summit: “C’è in atto un processo informale di vendita riguardante Bt Italia – ha annunciato – Mi è stato chiesto se noi potremmo essere interessati a valutare l’asset italiano all’interno della nostra strategia e sarebbe strano se non fosse così”. Non solo: “Già entro l’anno – ha aggiunto Protto – potremmo fare qualcosa di non grandissimo ma significativo e importante per noi, un’acquisizione per la quale preferisco non fare nomi”.

 

Ribadita la partnership tecnologica con Huawei, Protto torna su quella con Open Fiber per cablare l’Italia: “Open Fiber rappresenta per il nostro paese una formidabile opportunità, lo dico innanzitutto come cittadino – ha affermato – Poi per un operatore come noi, che ha un’infrastruttura e un target complementari a quelli di Open Fiber, si tratta di un’ulteriore opportunità. Noi abbiamo reti sul dorsale e siamo meno forti sull’accesso mentre loro hanno mandato di portare l’accesso finale, quindi siamo fortemente sinergici”. Non è mancato un commento sul 5G che “l’anno scorso sembrava fantascienza e non sostituirà il 4G, perché riguarderà tematiche molto più specifiche, non unicamente voce e internet. Per fare questo – ha commentato Protto – c’è bisogno di un ecosistema di soggetti anche come noi, operatori di fibra e di cloud che hanno un ruolo importantissimo. L’assegnazione delle frequenze 5G, quindi, è importante anche numericamente”.

 

L’Amministratore Delegato di Retelit è tornato sui bandi delle aree grigie, auspicando che si aprano perché “sono quelle lasciate un po’ a sé. Il governo ha quattro miliardi in più, sei miliardi e mezzo invece di due e mezzo, quindi noi speriamo che si accelerino i bandi in queste aree che possono essere industriali. Si tratta di un tema importante per l’Italia che, a differenza del Giappone dove il 50% della popolazione e delle aziende è nelle tre città principali di Tokyo, Kyoto e Osaka, ha solo il 10% delle stesse componenti nelle prime tre città di Milano, Roma e Napoli, mentre tutto il resto è in provincia”.

 

Soddisfazione, dunque, per l’azione di questo governo, in continuità con quello precedente per il programma lanciato: “Abbiamo un gap infrastrutturale da colmare e cablare l’Italia non è come cablare la Danimarca, che è tutta piatta. La competitività è inferiore e ne risente molto se non arriva la banda ultra larga che insieme al 5G, ora diventato più attuale che mai, può davvero cambiare la faccia del nostro paese”.

 

NELLA FOTO Federico Protto, Amministratore Delegato Retelit

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