EY Blockchain Summit: “necessari più investimenti in competenze e formazione”
EY INNOVAZIONEICTREPORTS 10 Novembre 2021 digitalvoice

Al via la tappa italiana di Roma dell’EY Blockchain Summit, l’evento dedicato a questa innovativa tecnologia che EY organizza ogni anno per fare il punto sul settore insieme ai suoi protagonisti di tutto il mondo. Un momento per individuare nuove opportunità per le aziende che vogliono innovare e trasformare il proprio business che coinvolge aziende, docenti ed enti istituzionali del nostro Paese attivi su progetti blockchain. Per l’occasione è stata presentata l’EY-Qiibee Blockchain Survey, un sondaggio condotto su più di 100 C-level di aziende e pubbliche amministrazioni per valutare la percezione che i manager che ricoprono ruoli decisionali in azienda hanno sulle nuove tecnologie, conoscenza che in un’autovalutazione tra 0 e 100 hanno valutato in media 48. Valore che evidenzia come sia fondamentale investire per diffondere una maggiore conoscenza di queste soluzioni e fare skillup dei propri dipendenti.
Secondo l’EY-Qiibee Blockchain Survey, infatti, le tecnologie più note sono l’intelligenza artificiale, il 5G e l’IoT che però rimangono ancora su un valore intermedio (rispettivamente il 53, il 52 e il 51 su un massimo di 100). Decisamente più sconosciute, invece, la realtà virtuale e aumentata (34 su 100) e il quantum computing (29 su 100).
Giuseppe Perrone (nella foto) , EY EMEIA Blockchain Leader dichiara: “ La tecnologia blockchain può avere un grande valore per il business delle aziende e per l’evoluzione di servizi della PA, ma per sfruttare concretamente questo valore è necessario lavorare sullo sviluppo delle competenze, sulla regolamentazione del settore e sulla capacità d’innovazione dei casi d’uso specifici. Per abilitare una fattibile trasformazione digitale delle aziende, dunque, bisogna usare le soluzioni tecnologiche come leve in modo che facciano da volano per la creazione di un’economia basata sulla trasparenza, l’interoperabilità e l’efficienza. Caratteristiche tipiche che la blockchain è in grado di garantire”.
Paul Brody, Global Blockchain Leader dichiara: “In EY siamo convinti che la blockchain farà per le reti di imprese e gli ecosistemi aziendali ciò che gli ERP hanno fatto per la singola impresa in passato. Usare la blockchain per migliorare la gestione della supply chain non solo garantisce parità di condizioni per tutte le aziende, ma significa anche poter fornire informazioni di maggiore qualità permettendo di prendere decisioni migliori. Oggi siamo sul punto di estendere l’utilizzo delle soluzioni di blockchain in azienda oltre la semplice tracciabilità fino alle operazioni vere e proprie, con una grande attenzione alla gestione della supply chain e alla digitalizzazione delle relazioni di business. Riteniamo che entro il 2030 quasi la metà di tutti i nuovi accordi commerciali sarà stipulata tra le aziende su blockchain pubbliche”.
In sintesi alcuni dati emersi:
Conoscenza ancora bassa della blockchain (in una scala da 0/100 i top manager valutano la propria conoscenza su 48), ma in generale di tutte le tecnologie emergenti. Le più note sono l’AI (53 su 100), il 5G (52) e l’IoT (51). Poca cultura aziendale su queste tecnologie: l’89% di chi pianifica l’implementazione di nuove soluzioni investe anche in strumenti formativi a sostegno delle competenze necessarie. La blockchain è tra le tre tecnologie ritenute con più alto impatto sul business da chi la conosce: il 57% vorrebbe implementarla in azienda. Principali dubbi e ostacoli alla diffusione della blockchain: la privacy, la rigidità di adattamento, l’interoperabilità, la mancanza di cultura, la regolamentazione