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Conservazione Digitale: occorre una strategia che supporti la transizione digitale
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La Conservazione Digitale è uno dei tasselli fondamentali per portare a compimento una vera Transizione Digitale: la pandemia ne ha accelerato l’adozione, innescando un processo irreversibile che sta impattando fortemente su aziende, Pubbliche Amministrazioni e cittadini.

Pertanto la previsione delle aziende fornitrici è più che positiva: per l’82% di loro il mercato nei prossimi tre anni sarà in crescita, soprattutto per i comparti Sanità (65%), Banking e PMI (35%).

E’ quanto è emerso dall’Assemblea Annuale di Assoconservatori Accreditati – Assintel, avvenuta all’interno del contest degli Stati Generali della Conservazione organizzato lo scorso 15 e 16 aprile in collaborazione con l’Università della Calabria, a cui hanno partecipato anche il Ministro dell’Università e Ricerca Cristina Messa e il Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Se l’impianto normativo e tecnologico sono pronti, il fattore  maggiormente critico è il gap culturale, che per 4 aziende su 5 costituisce la maggior difficoltà nelle fasi di avvio di un progetto. La Firma Digitale e lo SPID sono al momento i fattori abilitanti su cui continuare a puntare, mentre il Cloud è la tecnologia che per il 63% dei Conservatori farà la differenza per l’evoluzione futura.

Il settore si è interrogato anche sulle possibili azioni di sostegno: al primo posto, per il 63% dei Conservatori, il PNRR dovrebbe puntare a finanziare l’istituzione di Archivi Digitali e l’adozione di sistemi di conservazione digitale qualificati, con l’obiettivo generale di arrivare al traguardo Carta Zero. Ma a livello più generale è il tema della Ricerca e Sviluppo che va valorizzato: l’associazione insiste nel chiedere finanziamenti strutturali sia per le imprese utenti, sia sul versante dell’Offerta, sostenendo le Piccole e Medie imprese del Made in Italy ICT nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi in risposta ai nuovi bisogni del mercato.

Così commenta Giovanni Maria Martingano, coordinatore di Assoconservatori Accreditati: “Serve una sinergia di tutti gli stakeholder per sfruttare questo momento di grande discontinuità legato alla pandemia e fare il salto quantico verso un Paese veramente digitale. Noi crediamo che la strada sia quella della leva culturale, più che l’obbligo normativo: ma per sostenerla occorre spingere sul binomio semplificazione e normativa chiara, sui quali innestare incentivi mirati all’adozione dei servizi documentali e al change management.”

Secondo la presidente Assintel Paola Generali (nella foto): “La strategia deve uscire dall’essere focalizzata solo sulla digitalizzazione della PA per estendersi decisamente al mondo delle imprese. Serve a monte un tavolo interministeriale e intersettoriale sul Digitale che dialoghi con tutti gli stakeholder, per coordinare la messa a terra del PNRR e integrare la transizione digitale con quella Green. Sostituire la carta con il digitale è solo un primo passo, e anche noi di Assintel ci stiamo muovendo decisamente in questa direzione”.

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