Ad EY Capri, Paola Pisano: “mettere ordine nelle politiche di digitalizzazione”
EY INNOVAZIONE 5 Ottobre 2019 digitalvoice

Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, nel suo intervento al Summit di Capri nella seconda giornata dichiara “Noi crediamo che si possa cambiare ciò che non funziona, crediamo nella capacità di noi italiani di trasformare, di essere creativi, di ispirare, di motivare, di guidare ma soprattutto di lavorare con voglia di fare e ispirazione. Siamo noi che creiamo il cambiamento, collaborando e supportandoci. Oggi a Capri mi trovo a partecipare ad un incontro che sono certa porterà importanti spunti e cambiamenti. E come ho già avuto occasione di dire, il mio Ministero è aperto, con l’intenzione di percepire tutti gli input per lo sviluppo a livello di innovazione e digitalizzazione“.
L’idea di Paola Pisano è quella di “mettere ordine nelle politiche di digitalizzazione”. Tra gli obiettivi c’è il digital divide su cui la ministra afferma “ In Italia ci sono 10 milioni di cittadini che non utilizzano internet e quindi non raggiungono le opportunità del digitale” Secondo Paola Pisano deve essere un altro obiettivo importante quello del “diritto a innovare” considerando che “siamo un popolo di innovatori e imprenditori ma per colpa di norme e cavilli non si riesce ad andare avanti. Bisogna scaricare a terra le idee in deroga alle norme. Puntiamo a cambiare le regole del gioco” . Altro obiettivo è quello di “fare squadra” perché l’innovazione non è un tema da portare avanti da soli. A tal proposito Paola Pisano ha citato il lavoro fatto dal Team Digitale guidato da Luca Attias e affermando anche che sarà importante fare da collante all’interno dei progetti della PA.

Paola Pisano
E’ opinione comune che la digitalizzazione sia inarrestabile e ineludibile. Tuttavia le imprese italiane sembrano non riuscire a tenere il passo.
Inoltre, manager e cittadini presentano un’idea molto diversa delle caratteristiche necessarie per un’azienda per essere innovativa: il coraggio di nuovi sentieri, creare discontinuità, recuperare valore dai fallimenti sono messi ai primi posti dai manager. La popolazione, invece, insiste decisamente di più sulla capacità di fare investimenti.
Tra entrambe le tipologie di intervistati emergono preoccupazioni rispetto ai processi di innovazione: perdita di lavoro, perdita di competitività. Per affermare una cultura dell’innovazione sarà importante quindi anche aiutare la popolazione a comprenderne le opportunità.
I risultati della ricerca condotta da SWG per EY, presentati in occasione della seconda giornata dell’EY Capri Digital Summit 2019 emerge che il 94% di imprenditori e top manager ritiene che nel futuro, anche in Italia, nessuna impresa potrà prescindere dal fatto di avere un’elevata competenza e struttura tecnologica. La percezione è che la tecnologia nei prossimi 10 anni sarà impattante su tutti i settori. In particolare per i manager l’impatto tecnologico sarà forte soprattutto a livello di gestione dei dati e trattamento delle informazioni (42%), nella sanità (gestione dei data, genetica, biotecnologie) (36%) e nell’industria (automazione dei processi e dei controlli) (36%).
Un processo ineludibile quello tecnologico, che riguarda tutti, anche coloro che non vorrebbero esserne coinvolti, ma che in Italia sembra non procedere con la necessaria fluidità, anche nelle imprese.
nelle foto Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione