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Storia innovazione: Il torinese Alessandro Cruto e la lampadina elettrica
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Quando parliamo di lampadine pensiamo a Edison ma non dovrebbe essere così: la lampadina a incandescenza è un’ invenzione che ha diversi padri. Il primo padre fu l’inventore britannico sir Joseph Wilson Swan che la brevettò nel 1878. La lampadina inventata da Swan era costituita da uno spesso filamento di carbonio che, riscaldandosi, emetteva luce e gas; si copriva rapidamente di fuliggine annerendosi dopo aver consumato molta elettricità.

L’anno seguente (1879) a migliorare la lampadina fu l’americano Thomas Alva Edison, che brevettò una lampadina costituita da un filamento sottile e ad alta resistenza elettrica ma dalla durata limitata. Sempre nel 1879, l’inventore torinese Alessandro Cruto, originario di Piossasco, riuscì a realizzare un filamento in carbonio per lampadine a incandescenza che durava ben 500 ore contro le 40 ore del filamento delle lampadine di Edison. Purtroppo, non avendo finanziatori, non riuscì a brevettare la sua invenzione e se ne perse il ricordo.

A Torino gli è stata dedicata una via nel quartiere ‘Barriera di Milano’ e un murale nel quartiere Lesna. La città di Roma gli ha dedicato una via nel quartiere Portuense, vicino al Lungotevere degli Inventori e la città di Pisa nel quartiere Porta a Mare. Anche Digital Voice vuole tenere vivo il ricordo di Alessandro Cruto, perché se l’innovazione ha una storia, Cruto ne fa parte e molti non lo sanno.

Alessandro Cruto

Alessandro Cruto nasce a Piossasco (TO) il 15 maggio 1847 da una famiglia di capimastri e muore a Torino il 15 dicembre 1908. Per una strana coincidenza, nello stesso anno di nascita di Cruto nascono Thomas Alva Edison (11 febbraio 1847) a Milan nello stato dell’Ohio e Galileo Ferraris (30 ottobre 1847) a Livorno Piemonte, ora Livorno Ferraris. Nel 1879, Galileo Ferraris teneva a Torino una serie di conferenze per divulgare i progressi dell’elettricità. In una di queste conferenze, parlò degli esperimenti di Edison affermando che la lampada ad incandescenza aveva scarse probabilità di successo a causa delle difficoltà di trovare un filamento capace di resistere alle alte temperature.

Cruto, che seguì queste conferenze, cominciò a ragionare e ad apportare modifiche ai suoi studi e, tornato a Piossasco, cominciò a pensare come far evolvere il filamento delle lampadine. Ben presto riuscì a realizzare una lampadina elettrica con filamento di carbonio, utilizzando fili di platino sottilissimi che curvati venivano introdotti in una ampolla di vetro piena di etilene. Facendo passare la corrente elettrica attraverso il filo di platino, si sviluppava del calore che provocava la decomposizione dell’etilene, con deposito di un velo sottile e duro di carbonio sul filo. Era il 5 maggio 1880 e Cruto, col suo filamento resistente, anticipava Edison.

 

Nella Foto  d’apertura  Alessandro Cruto

 

 

Da Cruto a Philips: Alpignano città della luce

Nel 1882 viene costituta la “Società A. Cruto e Compagnia” che nel 1885 si trasforma in “Società Anonima Italiana di Elettricità Sistema Cruto”.

Per produrre industrialmente le lampadine viene acquistato ad Alpignano il vecchio locale adibito a mulino da canapa e torchio da olio dei fratelli Falconet, presso il Ponte Vecchio, che su progetto dell’ingegnere torinese Gerolamo Taddei viene trasformato in vero opificio industriale, inaugurato nel 1886 con una produzione giornaliera di 1.000 lampade e l’occupazione di 26 operai.

Questa fabbrica è stata la prima in Italia a produrre lampade ad incandescenza con filamento di carbonio (nella foto le maestranze al lavoro)

Nel 1895 Cruto lascia la Società, che subisce diverse trasformazioni e cambi di ragione sociale fino alla nascita della “DORA” Società Industriale Italiana, con sede in Genova che, oltre alle lampade elettriche ed agli accumulatori, si propone di costruire anche auto elettriche, ma con modesto successo.

Nel 1908, in seguito alla fusione tra la “Società Edison per la fabbricazione delle lampade Ing. C. Clerici e C.” e la “DORA” Società Industriale Italiana, nasce la LAMPADE “Z” – Società Italiana per le Lampade elettriche “Z”, con stabilimenti a Milano e Alpignano.

Lo stabilimento di Alpignano si aggiudica la fabbricazione dei filamenti fornendoli alle 6 fabbriche del gruppo “Z” sparse in Europa. Le lampade “Z”, diventano le più note in Italia e conquistano il mercato.

Nel 1922, per superare la crisi che ha colpito il mondo industriale, la società LAMPADE “Z” decide di concentrare la produzione nello stabilimento di Milano e il complesso di Alpignano viene posto in vendita.

Il 22 giugno 1927, la Philips acquista il complesso industriale e impianta un nuovo stabilimento, il primo in Italia per la produzione delle lampade ad incandescenza “Arga”.

Con l’incremento della produzione e dell’ occupazione (fino a 1.800 addetti), la città di Alpignano assiste allo sviluppo urbanistico e alla crescita della popolazione; ed ancora oggi la Philips è presente in Alpignano con una produzione di nicchia, relativa alle lampadine utilizzate negli elettrodomestici.

Dal 2004, nello stesso opificio che ha visto la prima produzione in serie delle lampade ad incandescenza realizzate con le idee di Cruto, nasce l’ecomuseo “Sogno di luce: Alpignano la lampadina di Alessandro Cruto” per raccogliere e testimoniare questa importante eredità scientifica e umana, che ha trasformato Alpignano nel paese delle lampadine.

Ecomuseo “Sogno di luce: Alpignano la lampadina di Alessandro Cruto”

L’Ecomuseo nasce ad Alpignano nello stesso opificio che vide la prima produzione in serie delle lampade con brevetto Cruto, e si snoda su 3 percorsi: il primo è dedicato ad Alessandro Cruto; il secondo è dedicato alla storia dell’illuminazione; il terzo inquadra il periodo storico in cui Cruto visse. Ecomuseo Sogno di Luce è in Via Matteotti 2, ad Alpignano (TO). Orari di apertura: giovedì e prima domenica del mese dalle 15 alle 18; sono possibili visite in altri orari, concordando giorno e ora. Per contatti e prenotazioni, l’email è ecomuseo.cruto.alpignano@gmail.com ed il telefono è +39 370 1352596. Su richiesta sono possibili laboratori didattici aventi per tema la luce, la storia dell’illuminazione e l’energia. La gestione del museo è affidata all’Associazione Amici dell’Ecomuseo Sogno di Luce – onlus; Ingresso Gratuito. Consultando il sito www.ecomuseocruto.it è possibile effettuare una visita virtuale del Museo.

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