Il ministro Carlo Calenda lo aveva detto poco tempo fa che mancavano all’appello del piano Industria 4.0 i competence center. Finalmente, dopo 8 mesi di ritardo, il decreto Mise-Mef di attuazione dei competence center arriva al traguardo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.6 del 9 gennaio .
Il percorso,però, è ancora lungo perché ci sono ancora da superare due selezioni: le università a cui spetterà il compito di scegliere le imprese partner ed il bando del Mise che dovrà individuare i poli <pubblico-privato> . La buona notizia è che rispetto a prima le risorse per questa operazione salgono da 30 a 40 milioni di euro.
Ai competence center selezionati andrà un finanziamento pubblico per un massimo teorico di 7,5 milioni per singolo polo ; il finanziamento sarà per un importo massimo di 200mila euro in parte per costituzione e avvio dell’attività e in parte per i progetti .
I compiti principali principali saranno: orientamento alle imprese, in particolare Pmi, sui temi della digitalizzazione industriale; formazione ; attuazione dei progetti di innovazione e ricerca in ambito Industria 4.0.
Il decreto indica anche una serie di requisiti per i partner sia pubblici che privati ed atenei ed enti di ricerca dovranno dare provadi di aver raggiunto ottime performance scientifiche
I progetti dovranno dimostrare un livello di maturità tecnologica medio alto (da 5 a 8) secondo la scala «Trl» (Technology Readiness Level) utilizzata anche per i progetti che partecipano ai bandi Ue Horizon 2020.