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Digitale strumento per costruire una nuova Italia
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Il Digitale è una realtà e una sfida che, se raccolta, aiuta a crescere. A testimoniarlo sono i numeri contenuti nel rapporto annuale “Digital Italy 2017: Il digitale e la forza del nostro Paese, delle sue imprese e dei suoi territori”, giunto alla sua III edizione, edito da Maggioli Editore e realizzato da The Innovation Group, società di advisory e ricerca indipendente che monitora da anni il mercato ICT e Digitale nel suo complesso, mettendone di volta in volta in evidenza evoluzioni e trasformazioni.

Presentato in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, alla vigilia del Digital Italy Summit 2017 con importanti relatori istituzionali tra i quali Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico e promotore del piano Industria 4.0 e Virginia Raggi, la Sindaca di Roma, il Rapporto illustra come, facendo leva sulle nuove tecnologie, le aziende italiane possono riaffermare la propria posizione nei mercati e guadagnare vantaggio competitivo. TIG ha registrato nel 2017 una crescita del 2,4% sul 2016 per un valore pari a 55,1 miliardi di euro; in particolare, crescono sia il mercato IT (+3,8%), sia quello delle TLC (+1,6%).

Vi sono ancora alcuni ostacoli all’attuazione di un’Italia digitale – ha detto Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group – Si tratta di un progetto che passa inevitabilmente da una nuova cultura e da un modo di pensare il Digitale come strumento per fare innovazione e non come innovazione in sé. Il Rapporto Digital Italy 2017 aiuta a identificare i passi fondamentali per portare avanti questa iniziativa”.

Gli ha fatto eco Franco Bassanini, intervenuto in qualità di Presidente di ASTRID: “Molte cose sono da sistemare e correggere, ma finalmente si sono messe in moto in maniera irreversibile. L’aumento del Pil all’1,5% è dovuto all’innovazione, e se si fossero mosse in direzione Industria 4.0 anche Pubblica Amministrazione, edilizia, infrastrutture materiali e agricoltura, saremmo già al livello degli altri Paesi europei”.

Anche Raffaele Cantone, Presidente di ANAC, ha insistito sul concetto di digitalizzazione “intesa come innovazione e non come imposizione formale”, specificando che “la gran parte dei fenomeni corruttivi nasce dalla mancata trasparenza. Negli appalti, ad esempio – ha aggiunto – manca la conoscenza dell’attività amministrativa e non ci sono meccanismi di compartecipazione che possano dar luogo al controllo civico: la digitalizzazione può ovviare a tutto questo”.

Nella foto Franco Bassanini, Presidente di ASTRID

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