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“Cyber Security. L’evoluzione della sicurezza nell’ecosistema 4.0”
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Conclusa a Roma la seconda tappa del road show “Cyber Security. L’evoluzione della sicurezza nell’ecosistema 4.0” organizzata da Nòva 24 – Il Sole 24 Ore in collaborazione con il CINI e Unindustria e la partnership di IBM, Tim e AUDI

La tappa romana è stata un momento di confronto tra la PA, il settore privato e il mondo della ricerca, per definire un approccio di sistema alla cybersecurity.

Molti gli interventi che hanno caratterizzato la mattina dei lavori, moderati da Luca De Biase, Responsabile di Nòva 24. Dopo il saluto del Rettore dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma Eugenio Gaudio, è stato introdotto lo scenario della Cybersecurity, delle politiche pubbliche e della normativa vigente, mentre con l’intervento di Antonio Samaritani, Direttore Generale di AgID – Agenzia per l’Italia digitale, si è entrati subito nel tema delle nuove regole nella PA.

Lo scenario dell’innovazione e della digitalizzazione in Italia è stato raccontato da Gianfilippo D’Agostino, Vice Presidente Unindustria con delega alla Trasformazione Digitale. “Oggi, quasi tutte le aziende affidano i loro dati e buona parte del processo produttivo e amministrativo a strumenti digitali connessi alla rete. Quindi, questi processi, se non sono adeguatamente protetti, rischiano di diventare accessibili e, di conseguenza, violabili.” sottolinea D’Agostino, che continua: “Alcune stime ci dicono che nel 2016 gli oggetti connessi alla rete erano circa 14miliardi, ma la cifra potrebbe arrivare fino a 100 miliardi nel 2020. Quello che chiamiamo attualmente ecosistema 4.0, richiede dunque grandi investimenti, non solo per gli applicativi ma anche per la messa in sicurezza. La cyber security diventa dunque essenziale e deve essere parte di un quadro di valore più ampio che includa sia la gestione del rischio sia lo sviluppo della cosiddetta fiducia digitale. Quest’ultima – conclude il Vice presidente di Unindustria – non è né una tecnologia né un processo, ma un risultato dato da relazioni sicure e trasparenti nonché dall’impegno tra impresa, partner, clienti e dipendenti.”

Altro focus altrettanto importante della mattinata è stato relativo a come l’intelligenza aumentata può potenziare l’efficacia della cyber security. Francesco Teodonno, Security Leader IBM Italia, ha presentato le soluzioni dell’azienda in questo settore.

L’oculata gestione degli attacchi cibernetici, ovvero il “Cyber Risk Management”, è ormai un driver imprescindibile per lo sviluppo “sano” di un’azienda. Su questo punto, trattato approfonditamente da Roberto Baldoni, del Centro di ricerca di Cyber Intelligence e Information Security dell’Università di Roma La Sapienza, nonché Direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI, lo stesso Prof. Baldoni lancia un vero e proprio appello al cittadino, primo vero difensore di se stesso e dei suoi dati nel cyber-spazio: “Capire che far parte del cyber-spazio comporta dei rischi, per sé e per gli altri, è una presa di coscienza fondamentale per implementare qualsiasi misura di sicurezza. Dobbiamo essere pronti – avverte Baldoni – a monitorare come cittadini, imprese, e come pubblica amministrazione, il nostro mondo digitale. Tenere sotto controllo i nostri dispositivi, aggiornare i software, conoscere le nostre eventuali vulnerabilità in un processo senza fine di gestione del rischio informatico.”

“Per quanto ormai le nostre PMI siamo consapevoli di operare in un’era completamente digitalizzata, – spiega Gerardo Iamunno, Vice Presidente di Unindustria e Presidente Piccola Industria di Unindustria, intervenuto sul tema della sicurezza informatica a misura delle PMI.

A chiudere i lavori e a trarre le considerazioni finali sul tema  Alberto Tripi, Delegato Confindustria per la cyber security. A cura di Luca De Biase invece gli highlights per il 2018.

L’evento ha visto l’importante partnership – oltreché di IBM e TIM – anche del marchio AUDI, per il quale la cybersecurity è da sempre elemento fondamentale per lo sviluppo delle auto connesse.

 

Nella foto Roberto Baldoni, del Centro di ricerca di Cyber Intelligence e Information Security dell’Università di Roma La Sapienza, nonché Direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI

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