Accordo Intesa San Paolo e Mibact: 5 miliardi di euro per il turismo 4.0
INDUSTRIA 4.0PRIMO PIANO 11 Gennaio 2018 digitalvoice
E’ stato siglato un accordo triennale di collaborazione tra il Mibact e il Gruppo Intesa San Paolo con il quale si offrono nuove opportunità di sviluppo competitivo ad un settore che pesa dell’11% sul Pil e del 12,5% sull’occupazione del nostro Paese. Intesa Sanpaolo ha reso disponibile un plafond di 5 miliardi di euro in tre anni destinato al “Patto per il Turismo 4.0” che, tra le sue principali linee d’azione, prevede l’estensione delle opportunità offerte dal Piano Impresa 4.0. Per Intesa San Paolo erano presenti Gregorio De Felice e Stefano Barrese.
“Si tratta di un accordo molto importante perché segna un cambio di passo del sistema Paese nei confronti del turismo – ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – Bisogna governare una crescita impetuosa nel turismo. Anche se la posizione in classifica dei Paesi più visitati ci vede al quinto posto, i numeri assoluti e il fatturato alto parlano chiaro e ci devono indicare le scelte strategiche. Intesa Sanpaolo ha capito che questo è un settore in crescita in cui sono necessari investimenti nel miglioramento sia delle strutture ricettive, sia della formazione”.
A elencare i numeri del successo turistico italiano è stato Francesco Palumbo, Direttore Generale Turismo del Mibact: “L’anno scorso abbiamo avuto oltre 58 milioni di turisti, con un aumento della percentuale di quelli internazionali e un +7% di presenze da gennaio ad agosto. La previsione d’incremento è del 4,5% nel primo trimestre 2018 e, secondo le stime del Wto, ci sarà un trend di crescita del 3% fino al 2030”.
Palumbo si è soffermato anche sull’aspetto legato al digitale: “La digitalizzazione è uno dei tre pilastri del Piano Strategico del Turismo. Si tratta di un tema su cui interveniamo insieme al Mise con gli strumenti dell’Industria 4.0 ed è importante perché oggi l’Italia è il secondo Paese per prenotazioni sui device telefonici in Europa. C’è un gap è da colmare molto in fretta e la digitalizzazione ha senso che sia un’organizzazione di sistema di cluster. Per questo – ha concluso Palumbo – è importante l’accordo che tende a finanziare misure di distrettualizzazione e clusterizzazione”.