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Il 26 luglio a Roma tutti gli stakeholder del Piano Nazionale Scuola Digitale
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Fedeli: “Investimento da 80 M€ per rendere strutturali le competenze digitali”

All’Osservatorio delle Competenze Digitali ha partecipato anche Valeria Fedeli, ministra del MIUR, che ha seguito l’intera mattinata di lavori ed ha chiuso la serie degli interventi con un annuncio per il quale ha scelto proprio quest’occasione:

“Il prossimo 26 luglio chiameremo a raccolta tutti gli stakeholder del Piano Nazionale Scuola Digitale qui a Roma per rilanciare il Piano e i suoi investimenti con nuove priorità, ossia contenuti di qualità, nuovi investimenti in formazione, competenze e connettività per ogni scuola. In quella occasione presenteremo i tre dati del nostro Osservatorio”, fatto utile a “rafforzare il ‘partenariato Paese’ che deve essere alla base dell’innovazione del nostro sistema educativo. La scuola per troppo tempo è rimasta ‘isolata’ dalla società – ha continuato Fedeli – Ora, anche grazie alla Buona Scuola e al Piano Scuola Digitale, è tornata al centro del Paese. La scuola è patrimonio di tutti ed è traino della domanda di innovazione del Paese: innovazione del sistema educativo e Agenda digitale del Paese vanno di pari passo”.

La Ministra ha evidenziato anche importanti cifre: “Abbiamo ormai 150.000 persone nella scuola in formazione sui temi del digitale, 8.400 animatori digitali e i loro team per l’innovazione al lavoro, oltre un milione e 300mila studenti e 50.000 docenti già coinvolti nel portare il pensiero computazionale in ogni classe, oltre 4.000 scuole al lavoro per rendere strutturali le competenze digitali grazie ad un investimento da 80 milioni di euro e la totalità delle scuole impegnate tra l’innovazione di ambienti per l’apprendimento e il rinnovamento di didattica e organizzazione.

Oltre alla cultura e alla consapevolezza sul digitale – ha aggiunto la Ministra – vi è inoltre una richiesta sempre più urgente di ‘verticalizzare’ sulle competenze digitali, siano esse in relazione a Big Data, Internet delle cose, Cybersecurity, Robotica o Intelligenza Artificiale”. Fedeli ha anche insistito sul gap di genere, che vede più uomini che donne impegnati sul fronte ICT; un gap da colmare perché esprime “un potenziale strategico di abilità e capacità da cogliere. Aiutare le donne ad abbattere una barriera culturale imposta dal costume e associata a schemi di disparità salariale di genere – ha detto con forza – è un dovere”.

 

Nella foto Valeria Fedeli, ministra del MIUR

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